DJI Mini 4 Pro è il drone sotto i 250 grammi che avremmo sempre voluto, un prodotto che incarna alla perfezione la visione dell’azienda cinese, ed allo stesso tempo riesce a soddisfare le aspettative dei consumatori, mantenendo comunque un prezzo più che allineato con il passato (si parte da 799 euro). Vediamolo meglio da vicino con la nostra recensione completa.
Design e Estetica
Esteticamente DJI Mini 4 Pro non si discosta assolutamente da quanto visto ed apprezzato in passato in casa DJI, è il classico drone dell’azienda, realizzato quasi interamente in plastica, con materiali abbastanza leggeri, sopratutto nel tentativo di ridurre al massimo il peso del dispositivo. Dimensionalmente è eccezionalmente compatto, raggiunge infatti 298 x 373 x 101 millimetri quando aperto, mentre chiuso non va oltre i 148 x 94 x 64 millimetri; il peso, come vi abbiamo anticipato, è di soli 249 grammi, può essere utilizzato senza il patentino, ma con qualche limitazione.
Sulla superficie non troviamo nulla di nuovo rispetto al passato, la batteria è completamente removibile e si posiziona nella parte posteriore, dove è possibile trovare anche la porta USB-C per il collegamento al computer o una presa a muro ed uno slot per la microSD, per una dimensione massima di 512GB (presenti 2GB di memoria interna).
Hardware e Specifiche
DJI Mini 4 Pro integra nella parte anteriore un sensore CMOS da 1/1.3″ e 48 megapixel, con angolo di visione di 82,1 gradi, formato equivalente 24 millimetri, messa a fuoco da 1 metro fino all’infinito ed apertura F1.7. Questi raggiunge una velocità di scatto tra 1/16’000 di secondo fino a 8 secondi (su lunga esposizione), con immagini dalla dimensione massima di 8064 x 6048 pixel, gli ISO al contrario possono raggiungere fino a 6400. I video possono essere registrati al massimo in 4K fino a 120fps, nei formati MPEG, H.264 e H.265 con bitrate a 150 Mb/s (supporta D-Log M e HLG). Essendo assente un teleobiettivo di alcun tipo, lo zoom sarà solamente digitale e potrà raggiungere il 4x solo in FullHD.
Lo stabilizzatore è meccanico a 3 assi, come al solito con inclinazione, rotazione orizzontale e rollio, con raggio in inclinazione da -135 a 80 gradi, in rollio da -135 a 45 gradi, per finire con il panorama da -30 a 30 gradi, la massima velocità di inclinazione è di 100 gradi al secondo. Nonostante le piccole dimensioni resiste alla perfezione al vento fino a 10,7 metri al secondo, con un angolo di beccheggio di 35 gradi, la massima velocità ascensionale è di 5 m/s, mentre orizzontale, in assenza di vento e a livello del mare, raggiunge i 16 m/s (sempre in modalità S).
Ciò che rende DJI Mini 4 Pro davvero unico è la presenza dei sensori che garantiscono protezione a 360 gradi, parliamo infatti di un sistema di visione binoculare omnidirezionale, a cui aggiungere sensore 3D a infrarossi nella parte inferiore. Precisamente frontalmente riconosce tra 50 centimetri e 200 metri, posteriormente tra 50 centimetri e 15 metri, lateralmente tra 50 centimetri e 12 metri, superiormente tra 50 centimetri e 15 metri, per finire con i sensori inferiori tra 30 centimetri e 12 metri. Tutto questo è possibile fino ad una velocità massima di 12 m/s (o 5 m/s per quella ascensionale), quindi non in modalità Sport.
La batteria è un componente completamente removibile da 18,96 Wh, che garantisce una autonomia eccellente, si aggira attorno ai 30 minuti nelle perfette condizioni di utilizzo. E’ chiaro che dipenderà dalle modalità utilizzate, dalla presenza del vento o anche dall’altitudine, restando comunque una autonomia superiore al normale.
Foto, Video e Radiocomando
Le immagini di base sono a 12 megapixel, ma grazie alla funzione SmartPhoto, è possibile scattare istantanee fino a 48 megapixel. Le differenze rispetto al sensore di DJI Mini 3 Pro sono pressoché minime, e come tali lo sono anche gli scatti finali, buoni per la fascia di prezzo di posizionamento, ed ovviamente inferiori rispetto ai top di gamma del settore. Con forte luce riesce a convincere con un buon dettaglio ed una discreta nitidezza, la gamma cromatica è sufficientemente varia e precisa, mentre con poca luminosità si riesce a catturare più luce, sebbene il rumore digitale resti.
I miglioramenti li troviamo più che altro nei video, con la presenza finalmente della funzione di tracking del soggetto, grazie alla corrente aggiunta dei sensori omnidirezionali, ad incrementare quanto di base già visto in passato. I filmati restano complessivamente ottimi, la stabilizzazione una delle migliori in circolazione, il nostro test si è completato in una giornata abbastanza ventosa, e come potete voi stessi notare non si è notato nemmeno il più leggero tremolio, nonostante comunque la grande leggerezza del drone lo metterebbe più a rischio di scossoni di vario genere.
Nessuna novità per quanto riguarda il radiocomando, è possibile acquistarlo in più varianti, si parte da un minimo di 799 euro con il DJI RC-N2, il tradizionale al quale bisogna collegare fisicamente lo smartphone, per poi salire a 999 euro con il DJI RC2 (dotato di display touchscreen). Tutti radiocomandi già visti in passato che, con il sistema di trasmissione video O4, permetto di godere di un ottimo streaming fino ad una distanza massima di 2 km (al netto di interferenze di vario genere).
DJI Mini 4 Pro – conclusioni
In conclusione DJI Mini 4 Pro lo possiamo considerare come il drone sotto i 250 grammi definitivo, un prodotto che include al proprio interno tutte le specifiche tecniche che gli utenti stavano aspettando, fornendo in cambio prestazioni di eccellente livello, impreziosite indubbiamente dalla presenza dei sensori omnidirezionali, la ciliegina sulla torta. Quasi invariato tutto il resto, anche in termini di resa video e foto. Il prezzo negli anni è andato crescendo con la qualità del drone, oggi si parte da 799 euro, e lo riteniamo più che adeguato in confronto alla prestazioni offerte.