Ride 5 è il nuovo titolo di simulazione motociclistica realizzato da Milestone, un capitolo che segue dopo 3 anni il precedente, portando con sé importanti migliorie dal punto di vista grafico, ma sopratutto nei contenuti effettivamente integrati nell’esperienza. Scopriamo il tutto da vicino con la nostra recensione completa.
Grafica
Per la prima volta il titolo è dedito interamente alla next-gen, per questo motivo è stato pubblicato solo su PS5 e Xbox Series X, con una risoluzione che raggiunge il 4K dinamico ed un frame rate stabile a 60fps (verificato nella nostra prova su PS5). I dettagli, la conta poligonale e le texture dei mezzi sono molto buoni, con buoni riflessi e giochi d’acqua, ciò che manca è forse una maggiore attenzione al contorno, a ciò che succede attorno alla pista, almeno per quanto riguarda le gare con il sole. Nel momento in cui si fa sentire il cambio metereologico ed inizia a scendere qualche goccia di pioggia, il realismo raggiunge livelli quasi mai visti prima, con riflessi eccellenti che permettono quasi di vivere una gara motociclistica reale.
Per quanto riguarda l’audio non troviamo nulla di negativo da segnalare, segue alla perfezione la gara, rimarcando i momenti salienti, senza infamia e senza lode. Bellissimo è invece l’adattamento al Dual Sense, il feedback aptico innalza ulteriormente il livello del realismo, con i grilletti adattivi con resistenza variabile in relazione all’utilizzo di acceleratore o freno. Davvero ben fatto.
Meccanica di gioco e Gameplay
La struttura di gioco è più complessa e profonda rispetto al passato, il fulcro dell’intera esperienza è ovviamente la Carriera, ma gli utenti possono comunque affidarsi alle gare singole, all’editor con il quale creare gare e livree, oppure al multiplayer online e locale (a schermo diviso, per intenderci). La nostra attenzione è stata chiaramente catturata dalla Carriera, al cui interno troviamo una estrema varietà di gare, che offre una buonissima crescita del giocatore e dell’esperienza di gioco stessa, tutto condito con la caratteristica economica circolare: gara, denaro, moto sbloccata, potenziamenti e nuovo gran premio. Stesso discorso lo possiamo estendere anche ai tracciati effettivamente disponibili, numeri importanti se considerate che ne sono disponibili ben 38, in grado così di non stancare mai pienamente il giocatore, offrendogli quel pizzico di variabilità che non deve mancare in titoli dello stesso tipo (sebbene comunque le varie tipologie di gare, le condizioni di luce, il meteo e l’orario dell’evento, sono tutte variabili interessanti).
Il gameplay affonda le radici in ciò che Milestone ci ha abituati sin dal primo capitolo della serie, il giusto simcade che risulta essere meno rigido di MotoGP 23, senza andare irrimediabilmente a sfociare nell’arcade. Non mancano chiaramente un buon numero di aiuti alla guida, utilissimi per gli utenti meno esperti, ed in grado comunque di personalizzare l’esperienza, adattandola particolarmente alle abilità di ognuno. Tutti questi aspetti riescono a svecchiare il titolo, rendendolo molto più attuale ed aperto ad un numero impressionante di consumatori, non risultando più di nicchia, ma user friendly.
L’intelligenza artificiale rappresenta forse l’unico aspetto su cui si sarebbe dovuto lavorare un pochino, i piloti non controllati dall’utente non si accorgono di ciò che li circonda, causando sempre più spesso incidenti evitabilissimi, anche se non particolarmente deleteri per il giocatore (poiché non basta un semplice tocco per farlo cadere). Tutto questo va a limitare il livello di sfida, dando sempre la sensazione di correre contro il computer, e non con un qualcuno che potesse anche lontanamente sembrare un essere umano.
Ride 5 – conclusioni
In conclusione Ride 5 ci ha convinti sotto molteplici punti di vista, a partire dall’incredibile varietà di contenuti, con una Carriera strutturata alla perfezione, che offre una discreta progressione e coinvolgimento dell’utente finale. Il numero di tracciati è incredibile, come anche l’impatto grafico, per quanto riguarda almeno le livree ed i mezzi, meno l’ambiente circostante, sul quale sarebbe necessario lavorare un pochino.
Dall’altro lato della medaglia annoveriamo solamente l’intelligenza artificiale, andrebbe migliorata, resa più attuale e vicina alle esigenze attuali dei giocatori, e non solo.