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Ecco come Samsung Tizen sta vincendo su Android Wear

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Non molto tempo fa, Samsung Electronics e Google Inc. discutevano su Tizen e gli sforzi preposti al miglioramento di un ecosistema multi-piattaforma che garantisse interattività e piena funzionalità a scadenze regolari. Una situazione vecchia di due anni e sulla quale si è soprasseduto, ma non per la sudcoreana che, in barba al menefreghismo di Google ha continuato a sviluppare i suoi prodotti proponendo sempre nuovi aggiornamenti.

LG, Huawei e Motorola, a riprova dello scarso interesse mostrato da Google nello sviluppo continuo di soluzioni Android Wear, hanno registrato una battuta d’arresto su mercato smartwatch del 2016, con Motorola che ha dimostrato la non fattibilità di un progetto ormai stantio e non al passo con i tempi e le richieste di un’utenza sempre più esigente.

Giusto la settimana scorsa, infatti, la stessa Motorola ha fatto parola di un ritiro dal mercato degli smartwatch che, alla luce dei fatti, non vede una parvenza di aggiornamento ormai da anni. Una notizia che seguita quella secondo cui la cinese Huawei starebbe prendendo in seria considerazione una compartecipazione attiva allo sviluppo di uno smartwatch Tizen-based.

Sony, invece, è rimasta in relativo silenzio in merito ai futuri prodotti, che contano ora su uno smartwatch fermo alla terze generazione venuto alla luce nel lontano mese di Settembre del 2014.android wear logo

Con tutte queste azienda che si sono ormai rassegnate ad un marcato declino dei prodotti Android Wear, e con Motorola che ha addirittura abbandonato la barca, le domande sorgono spontanee in merito al futuro della piattaforma ed al successo, invece, di un Samsung Tizen OS che destinerà il platform wearable di Google all’oblio digitale.

Benché nulla si possa dire delle condizioni di Android Wear al momento, possiamo però affermare che Samsung ha saputo rilanciare il mercato da quando, nel lontano 2013, introdusse il suo primo indossabile da polso basato su tale sistema operativo. I fattori che stanno portando al declino di Android Wear a favore di Tizen sono, come si è visto, piuttosto significativi. samsung tizen

In prima battuta, Samsung Tizen ha predisposto una certa apertura verso tutti i device basati su sistema operativo Android. Tutti i device della linea Samsung Gear possono, pertanto, essere utilizzati con qualsiasi smartphone Android attraverso una semplice applicazione di gestione (Gear Manager).

Inoltre, la società ha proposto, sin dal suo primo Gear S del 2014, un hardware univoco con display curvo, il primo su uno smartwatch. Di certo un design azzardato e futuristico, ma che pare non sia affatto dispiaciuto agli utenti che, invece, hanno potuto contare su un dispositivi che garantisse un’autonomia di due giorni e su uno schermo AMOLED di qualità.

Samsung Gear S2. Che dire di questo straordinario smartwatch? Semplicemente il più amato del mercato, grazie al nuovo supporto all’interazione con lunetta girevole ed alle nuove funzioni. E Samsung Gear S3? Semplicemente fantastico. Un orologio, uno smartphone e molto di più. Tutto a portata di mano.

Ultimo, ma di certo non ultimo, il fattore ottimizzazione software ed aggiornamento Samsung Tizen che, con l’ultimo Gear S3 e l’update Gear S2, ha dato nuovamente dimostrazione di miglioria in termini di ottimizzazione del processo energetico per la batteria, per le prestazioni e per il layout grafico dell’interfaccia utente. Fattori che, se combinati, rendono bene l’idea dell’impegno e del divario posto fra le due piattaforme. Samsung è innovazione.samsung android tizen

Nulla a che vedere con Android Wear. Il destino, nel caso di una compartecipazione all’azione Google per i suoi indossabili, non avrebbe di certo conosciuto un simile successo. Che Android Wear sia destinato ad affondare pesantemente dietro un sistema non al passo con i tempi e molto lontano dalle intenzioni di un’azienda che, invece, punta tutto sul design e l’innovazione? Credo proprio che lo scopriremo presto. Intanto, facci sapere che cosa ne pensi in merito alla faccenda.

LEGGI ANCHE: Samsung abbandona Android Wear, e gli OEM sono d’accordo

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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