Recensione Legends of Kingdom Rush: ottimo strategico a turni anche su PC

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Legends of Kingdom Rush è l’ultimo titolo rappresentativo del franchise di Kingdom Rush, una saga che nel corso dei precedenti 10 anni ha conquistato tantissimi utenti sia su PC che mobile. Per la prima volta l’esperienza si discosta dal classico tower defense, a cui Ironhide Game Studio ci aveva abituati, proponendo al pubblico un qualcosa di completamente unico ed innovativo. Scopriamolo da vicino nella nostra recensione completa.

 

Trama e Grafica

Il costrutto narrativo alle spalle di un titolo di questo tipo è sempre relativamente semplice e facile da comprendere, anche in questo caso il cosiddetto mondo del Bene è minacciato da un nuovo pericolo, un nemico che dispone di armi e potenza superiori ad ogni immaginazione, spetterà al popolo imbracciare le armi per combatterlo e difendere la propria terra. La narrazione è legata ad una serie di simpatici fumetti, localizzati in lingua italiana, ben realizzati e congeniati, con dialoghi mai troppo semplici o banali.

Graficamente Legends of Kingdom Rush riprende lo stile fumettistico, con personaggi assolutamente originali e divertenti, nonché comunque finiture che puntano fortissimo sul contrasto cromatico, catturando l’attenzione in determinati punti, distogliendola da altri. La prova su PC si è svolta con fluidità, senza rallentamenti o difficoltà di alcun tipo, il frame rate è risultato essere stabile ed affidabile; le texture sono sufficientemente definite, non sono precise, ma comunque più che allineate con la tipologia del prodotto. Buono il comparto audio, con un sonoro in linea con l’esperienza, che riesce a migliorare l’impatto nell’utente.

 

Meccaniche di gioco e Gameplay

Legends of Kingdom Rush è a tutti gli effetti un RPG a turni, con una forte propensione verso il mondo dei roguelike, il focus fondamentale è mirato sui combattimenti, le arene sfruttano perfettamente gli ostacoli ambientali, e la divisione in caselle affondale radici nella classicità dei titoli dello stesso genere. La mappa è suddivisa in aree geografiche, le quali presentano unicità molto particolari, con differenti percorsi da intraprendere, ed una serie di snodi (cui fanno riferimento altrettante battaglie). Quest’ultimi sono giustappunto i punti di interesse, che possono anche essere accampamenti in cui rifornirsi, o aree in cui incontrare NPC da reclutare nella propria battaglia.

L’esplorazione ed i dialoghi sono elementi a sé stanti, la parte centrale dell’intera esperienza è proprio rappresentata dai combattimenti. Il giocatore può prendere possesso di un solo personaggio per volta (la squadra è composta al massimo da 5), disponibili in tre classi (mago, ranger o tank), spostandolo entro il suo possibile raggio d’azione, attivando manovre di attacco o di difesa. Buona l’interazione con eventuali oggetti o ostacoli presenti sul campo di battaglia, meno l’influenza della conformazione dello stesso, gli sviluppatori sono indubbiamente andati a semplificare al massimo il genere, riducendone l’appeal per gli amanti dello stesso, al netto comunque delle particolarità o mosse speciali dei singoli personaggi, che portano l’aleatorietà di cui abbiamo assiduamente bisogno.

La longevità generale dell’esperienza varia in relazione all’approccio del giocatore, in genere vi possiamo dire che non supererete le 8 ore, anche prendendovela comoda. E’ una longevità più che allineata con le aspettative, di un titolo che altrimenti rischierebbe di stancare con meccaniche ripetitive e non troppo particolarizzate, poiché per superare livelli avanzati sarà richiesta la ripetizioni dei precedenti, in modo da potenziare il più possibile i vari personaggi.

 

Legends of Kingdom Rush – conclusioni

In conclusione Legends of Kingdom Rush è un buon banco di prova per lo studio uruguagio, un esperimento riuscito che spinge il franchise in una direzione più innovativa ed apprezzata dal pubblico. I suoi punti di forza sono rappresentati dallo stile fumettistico, da un buon comparto grafico, e comunque dalla semplicità del gameplay, che risulta a suo modo essere sufficientemente stratificato.

Dall’altro lato della medaglia troviamo un farming eccessivo, viene richiesto troppo spesso di ripetere i livelli precedenti per trovare l’elemento necessario per il prosieguo dell’esperienza.

Denis Dosi
Denis Dosi
Appassionato di tecnologia e di scrittura sin dalla tenera età, mi laureo in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano nel 2016. Ora lavoro con Focustech riuscendo a combinare le mie due più grandi passioni.

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