Intel usa la GPU integrata per trovare malware all’interno delle CPU

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Intel ha promesso misure di tutela alla sicurezza di livello avanzato dopo le serie minacce portatesi avanti con Meltdown e Spectre. Minacce che hanno messo in ginocchio i big dell’industria tecnologica e tutti i loro prodotti. Tra la più colpita vi è senza dubbio la società di Santa Clara, la quale si è promessa di introdurre vie alternative ed efficaci per l’identificazione certa di nuove minacce. 

Si parla in particolare di un sistema, o meglio di una serie di sistemi, che sfruttano caratteristiche hardware per aumentare la sicurezza. Una di queste contromisure è stata chiamata Intel Threat Detection Technology (TDT) e usa feature specifiche dei chip per trovare velocemente i malware. Misura che secondo le prime fonti troverebbe posto all’interno dei chip di  sesta, settima e ottava generazione della famiglia Core.

Nel contesto TDT sono state annunciate due caratteristiche, una chiamata Advanced Memory Scanning” e l’altra denominata Advanced Platform Telemetry. Nel primo caso si sfrutta la GPU per analizzare firme di eventuali malware limitando così il carico di lavoro della CPU dal 20% ad appena il 2%. Nel secondo caso invece si utilizzano i processi di telemetria in combinazione con algoritmi di machine learning in grado di migliorare il rilevamento dei software dannosi. In tal caso si riducono i falsi positivi minimizzandone al contempo l’impatto sulle performance.sicurezza IntelAltra novità interessante è quella relativa alla creazione di un nuovo brand per alcune tecnologie esistenti e funzionalità avanzate come Integrated Platform Trust Technology e Platform Firmware Resilience che evitano la corruzione del firmware e che nel loro complesso rientrano nel nuovo paradigma dei sistemi di protezione  “Security Essentials” basata su potenzialità di protezione hardware per processori Core, Xeon e Atom.

In ultimo Intel annuncia anche un partenariato con il mondo accademico per quanto concerne l’argomento Security. Di fatto si prevede il rilascio del Design for Security Badge Program in collaborazione con la Purdue University al fine di formare nuovi talenti nel campo della sicurezza e per la messa a punto di nuove tecnologie.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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