5 domande chiave sul coronavirus: sintomi, come prevenirlo e chi contagia

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Il virus ha raggiunto più di 100 mila casi di persone contagiate in almeno 46 paesi in Asia, Europa, America, Africa e Oceania. Corea del Sud, Giappone, Italia e Iran sono i Paesi che hanno registrato il maggior numero di casi dopo la Cina. Da febbraio, vengono segnalati più nuovi casi al di fuori della Cina rispetto che la Cina stessa.

Covid-19 mantiene le organizzazioni sanitarie di tutto il mondo in allerta poiché la sua diffusione e capacità di contagio sembrano essere più intense di quanto inizialmente avvertito in Cina. Questo coronavirus è un nuovo ceppo che non era mai stato visto prima nell’uomo, il che significa che resta ancora molto da studiare.

 

Come viene trasmesso, quali sono i sintomi, come prevenirne la diffusione e quanto è davvero mortale?

1. Da dove proviene?

I primi casi umani di Covid-19 sono stati identificati a Wuhan nel dicembre 2019. Anche se la Cina non ha confermato l’origine esatta del virus, le autorità sospettano che l’origine sia da ricondurre ad un mercato di questa città, dove si realizzavano “operazioni illegali di animali selvatici” e che il virus è stato originariamente trasmessa da un animale un essere umano. Le persone vogliono avere prodotti freschi. Quindi, per esempio, comprano un pollo e il venditore lo macella direttamente al mercato e tutti i rifiuti vengono dispersi, con scarsa igiene e pulizia, il che facilita la diffusione di malattie.

Una vasta gamma di animali può essere stata utilizzata come “ospite” del virus, in particolare del pipistrello, noto per trasportare un numero considerevole di diversi coronavirus. Dagli escrementi dei pipistrelli il virus potrebbe essere passato ai pangolini, la cui pelle è usata a scopi medicinali in Cina. Ma non è ancora noto esattamente quale animale lo abbia trasmesso alle persone. Anche se il virus avrebbe potuto iniziato a diffondersi in un mercato, è il flusso di persone dentro e fuori di Wuhan che ha innescato la sua rapida diffusione.

 

2. Come viene trasmesso? Può diventare una pandemia?

Non è ancora noto come o quando il virus è diventato contagioso per le persone. Ma è noto che il virus viene trasmesso da persona a persona. Secondo gli scienziati, ogni persona infetta può trasmettere il virus tra 1,4 e 2,5 persone, da prima che compaiano i sintomi. Ciò preoccupa i medici, perché i virus che infettano i polmoni, e si diffondono facilmente a causa della tosse, degli starnuti e delle secrezioni che espellono. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda di stare a più di 1 metro di distanza da una persona malata. Se queste secrezioni cadono su qualsiasi oggetto o superficie, chiunque può essere infettato entrando in contatto con esse e, quindi, toccando gli occhi, il naso o la bocca.

Sempre l’OMS ha chiesto di fare tutto il possibile per prepararsi “per una potenziale pandemia“, perché il numero di pazienti che non sono chiaramente legati alla Cina continua a salire. È considerata una pandemia quando una malattia infettiva si diffonde da persona a persona in varie parti del mondo.

 

3. Quali sono i sintomi e gli effetti del coronavirus nel corpo

I coronavirus sono una vasta famiglia di virus, ma è noto che solo sei (il nuovo sarebbe il settimo) infettano le persone. I pazienti infetti da questo coronavirus presentano vari sintomi, tra cui respiro corto, febbre, tosse e dolore muscolare. Secondo le autorità, il periodo di incubazione di Covid-19 (ovvero, quanto tempo impiegano i sintomi a manifestarsi dopo aver contratto l’infezione) è compreso tra 1 e 14 giorni.

Il virus può causare polmonite, cioè infiammare i polmoni e riempire gli alveoli di acqua, le piccole sacche in cui l’ossigeno passa dall’aria al sangue. Può anche causare difficoltà respiratorie acute che impediscono ai polmoni di fornire abbastanza ossigeno agli organi per mantenere in vita il corpo.

 

4. Chi colpisce?

Secondo un rapporto pubblicato sul Journal of American Medical Association (JAMA), l’età media dei pazienti nell’attuale epidemia è compresa tra 49 e 56 anni. I casi di bambini sono rari, afferma lo studio. Alcuni possibili motivi porrono essere ricondotti al fatto che sono meno esposti al virus o che il corpo dei bambini risponde in modo diverso al virus.

Uno studio di fine febbraio del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC) ha mostrato che il 51% dei pazienti confermati erano uomini e che il tasso di mortalità era del 2,8% negli uomini rispetto a 1, 7% di donne. Un altro studio pubblicato sulla rivista medica britannica Lancet sui dati di 99 pazienti infetti dal virus ha rivelato che l’età media era di 55,5 anni e che avevano infettato tre volte più uomini rispetto alle donne.

Parte delle conclusioni dei medici è che “è più probabile che [il coronavirus] colpisca gli uomini più anziani che hanno già avuto qualche altra malattia“.

 

5. Come prevenirne la diffusione? Ci sono dei vaccini?

Al momento, non esiste un vaccino contro questo coronavirus, ma i ricercatori stanno cercando di svilupparne uno. I pazienti che sono già infetti ricevono un trattamento per alleviare i sintomi mentre sono isolati dal resto dell’ospedale.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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