In uno studio dell’Università di Yale, alcuni ricercatori hanno notato un collegamento tra l’inclinazione degli assi di alcuni esopianeti e le loro orbite. Si tratta di un importante scoperta che ci permette di comprendere meglio le orbite esoplanetarie e le caratteristiche fisiche di questi pianeti. Lo studio potrebbe aiutarci a scoprire se questi pianeti possano in qualche modo essere abitabili.
Sono ormai decenni che gli astronomi si interrogano sulle strane configurazioni orbitali di alcune coppie di esopianeti. Si tratta di sistemi in cui le orbite sembra siano state allontanate tra di loro da un oscuro meccanismo che sfugge alla nostra conoscenza.
Questo nuovo studio dell’Università di Yale, pubblicato su Nature Astronomy, contiene quella che potrebbe essere una spiegazione a questo fenomeno, che collega le orbite di questi pianeti, all’inclinazione dei poli di questi esopianeti.
Secondo le ultime ricerche effettuate studiando i dati provenienti dalla missione Kepler della NASA, circa il 30% delle stelle simili al nostro Sole, ospitano delle Super-Terre. Si tratta di pianeti con dimensioni che vanno da quelle del nostro pianeta a quelle di Nettuno, con orbite circolari che percorrono in meno di 100 giorni.
Questa ricerca, che potrebbe cambiare il modo in cui stimiamo l’abitabilità, il clima e la struttura degli esopianeti, spiega perché molti di questi pianeti esistano in coppie. Questi sistemi binari, presentano orbite che secondo le nostre conoscenze, non potrebbero essere stabili. La chiave potrebbe essere, secondo Sarah Millholland e Gregoru Laughlin, astronomi di Yale, l’obliquità di questi pianeti. Questi pianeti hanno infatti un asse di rotazione molto inclinato rispetto al loro piano orbitale.
Secondo quanto affermato da Millholland, “quando pianeti come questi hanno grandi inclinazioni assiali, (…) le loro maree sono estremamente più efficienti nel trasferire l’energia orbitale in calore nei pianeti. Questa vigorosa dissipazione delle maree separa le orbite”.
Secondo Laughlin, professore di astronomia di Yale, ci sarebbe un collegamento diretto tra l’esagerata inclinazione di tali esopianeti e le loro caratteristiche fisiche, tra cui clima e circolazione globale. Ha infatti affermato che “su un pianeta con una profonda inclinazione assiale, le stagioni sono molto più estreme che su un pianeta ben allineato, e di conseguenza le condizioni meteorologiche su questi esopianeti non sono banali”.
Lo studio proseguirà ora in direzione dell’esame di queste caratteristiche e del loro monitoraggio per osservarne i cambiamenti nel corso del temo.
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