Android è il sistema operativo più diffuso in assoluto sugli smartphone, presente su quasi tutte le marche ad eccezione di Apple. L’S.O. di Google non si basa su dei programmi, come per esempio Windows ma su applicazioni da scaricare, e queste necessitano di avere accesso a determinati dati sullo smartphone, per migliorare l’esperienza d’uso ed anche per inviarli allo sviluppatore. Si tratta delle classiche autorizzazioni che ci vengono richieste in ogni applicazione e, soprattutto con quelle meno conosciute, bisogna prestare molta attenzione alla sicurezza e privacy del proprio device.
Le autorizzazioni più concesse su Android
Panda Security, un’azienda esperta in sicurezza informatica, ha evidenziato le principali autorizzazioni che vengono richieste dalle applicazioni all’utente ed i suoi possibili rischi se utilizzate in modo improprio. Nel dettaglio:
- Sensori per il corpo, con il rischio di trovarsi inoltrate a terzi informazioni molto personali.
- Calendario, possibile cancellazione di eventi e spionaggio di quelli fissati.
- Fotocamera, furto e modifica di immagini personali.
- Contatti, gli hacker possono rubare i numeri dei propri contatti o gli indirizzi email.
- Posizione, continuo e costante tracciamento, anche dei luoghi più visitati.
- Microfono, registrazione di conversazioni anche quando il microfono non è attivo.
- Telefono, chiamate a numeri a pagamento, che porteranno il saldo a calare a favore dei malintenzionati.
- SMS, registrazione a servizi a pagamento, lettura dei codici di sicurezza per quando si usa l’autenticazione a due fattori
- Spazio di archiviazione, modifica dei file salvati sul dispositivo.
Panda Security raccomanda di prestare innanzitutto molta attenzione alle applicazioni che si scaricano dalla store, e scegliere bene quali autorizzazioni concedere e se possono essere realmente utili per l’utilizzo di quel determinato programma.