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Android su iPhone grazie ad una cover di Tendigi

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Vi piacerebbe avere Android su iPhone? La domanda suona abbastanza inconsueta ma per niente utopistica. Lo prova la recente impresa dell’utente Nick Lee, il quale ha realizzato una speciale cover Plug&Play che consente, attraverso l’ausilio di una scheda Hikey di Lemaker, di portare l’operativo open-source di Google all’interno del melafonino di Cupertino. Vediamolo insieme.

Android su iPhone, il progetto di Tendigi

Nonostante ad oggi siano innumerevoli le cover realizzate per iPhone, questa siamo certi che non vi dispiacerà. Si tratta di una speciale copertura che consente di avviare l’esecuzione dell’ecosistema di gestione Android all’interno dei telefoni di Apple.

Un sistema realizzato da Tendigi e documentato dal Capo degli Uffici Tecnologici della divisione societaria con sede a New York che si è detto soddisfatto del risultato raggiunto. Un risultato che si affianca anche all’impresa di portare il sistema operativo Windows 95 a bordo dei recenti Apple Watch portata fruttuosamente a termine lo scorso Aprile. Android su iOS

La fattibilità del progetto in questione è dovuta al fatto che Android OS stesso, in sé e per sé, corrisponde ad un sistema open-source completamente votato ad una certa apertura che gli consente di essere gestito da chiunque tramite codice. Attraverso la speciale cover possiamo quindi eseguire il sistema a bordo dell’ecosistema Apple semplicemente collegandola come un qualsiasi altro dispositivo al pari di un device USB, tanto per fare un esempio.

Il lavoro alle fasi iniziali è stato svolto prettamente a bordo di un LG Nexus 5 sul quale sono state codificate e sviluppate le componenti necessarie all’esecuzione del codice di programmazione Android sui terminali della linea Apple, libimobiledevice ne è un esempio. Quest’ultima, per l’appunto, serve a rendere necessaria la comunicazione bidirezionale con iOS.Android cover iOS

Tra l’altro troviamo anche alcuni demoni di controllo come usbmuxd che consente di gestire le comunicazioni USB ad alta velocità tramite iPhone e screenstreamer per la gestione dello schermo e l’emulazione software della pressione dei tasti su display Android. Un demone creato da zero allo specifico scopo di stabilire una comunicazione con l’esistente usbmuxd.

In un post rilasciato per BlogSpot, Nick Lee ha spiegato che:

Una volta testate le componenti si è passati alla modifica dello script init all’interno della build Aosp (Android Open Source Project) da cui è seguito il lancio del demone ‘screenstreamer’ direttamente al boot del sistema

In seguito a ciò, Lee ha provveduto alla scrittura di una porzione di codice operativo iOS utile per la gestione delle connessioni in ingresso ricevute da Android. E così si è concluso l’esperimento che, anche in questo caso, ha dato buon esito.Android iPhone

All’interno della cover trova posto una scheda Hikey di Lemaker utilizzata come sistema di riferimento per lo sviluppo e la conseguente esecuzione delle app Android.

La maggior parte delle componenti indispensabili di Hikey è inclusa nel source tree ufficiale di Aosp

Ha provveduto ad aggiungere il CTO. La batteria è una 650mAh con convertitore boost utile all’upvolt dei valori di tensione dai 3.7V di partenza.

Naturalmente il prototipo, che possiamo tra l’altro vedere in azione in video, è una versione puramente commerciale che in caso di replica home-made prevederebbe un sensibile aumento dello spessore finale del prodotto pur garantendoci tutte le funzionalità di cui abbiamo bisogno.

Senz’altro un progetto interessante per poter predisporre il nostro iPhone ad un utilizzo decisamente open-source, che per certi versi cozza con quella che è la filosofia di Apple e stona se si pensa all’accesa rivalità tra i due competitor di settore.

Leggi anche: Apple Watch con Windows 95? Incredibile ma vero

E voi che cosa ne pensate in proposito? Siete pronti a portare Google Android sul vostro Apple iPhone? Opterete per una soluzione fatta in casa replicando l’esperimento condotto da Lee o vi guarderete bene dall’emulare questa procedura. Desideriamo conoscere il vostro parere. Adoperate l’apposito box dei commenti qui di seguito per farci sapere la vostra.

 

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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