Siamo abituati a pensare all’Antartide come il continente di ghiaccio, e di fatto lo è in questo periodo storico anche se è sempre più in sofferenza. Non è sempre stato così e secondo nuove analisi si è scoperto che 75 milioni di anni fa è stato attraversato da violenti incendi. In quel periodo era presente un’enorme foresta di conifere e molto di più.
I resti di questi incendi sono stati trovati sotto forma di carbone. Un rilevamento importante in quanto può aiutare gli scienziati a scoprire di più sul cetaceo, uno dei periodi della terra considerati più caldi di sempre. A rendere più incredibile il tutto c’è il fatto che i resti si trovavano su un’isola vicino al Sud America, l’isola di James Ross che faceva parte proprio dell’Antartide.
Antartide in fiamme
Le parole degli autori dello studio: “Questa scoperta amplia le conoscenze sul verificarsi di incendi di vegetazione durante il Cretaceo, dimostrando che tali episodi erano più comuni di quanto si immaginasse in precedenza. L’Antartide ha avuto un’intensa attività vulcanica causata dalla tettonica durante il Cretaceo, come suggerito dalla presenza di resti fossili in strati legati alle cadute di cenere. È plausibile che l’attività vulcanica abbia acceso il paleo-incendio selvaggio che ha creato il carbone qui riportato.”
Durante il cetaceo gli incendi era comuni soprattutto nel nostro emisfero e solo raramente sono state trovate delle tracce al di sotto dell’equatore, come in Argentina o in Australia. Averle trovate in Antartide apre a nuove scenari che vanno analizzati. Ora si cercherà di andare a scoprire direttamente sul continente in questione il passato.