App smartwatch che rivela emozioni in sviluppo al MIT

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Al MIT (Massachusetts Institute of Technology) due ricercatori chiamati Tuka AlHanai e Mohammad Mahdi Ghassemi hanno messo a punto una nuova app smartwatch in grado di rilevare letteralmente le emozioni di chi lo indossa attraverso lo studio posto a monte di un algoritmo intelligente che contribuirà tra l’altro a contrastare l’insorgere di fenomeni patologici legati allo stress, al cambio di stato d’animo e ad alcune patologie legate all’autismo.

Si tratta di un sistema che deve ancore migliorare qualitativamente il suo effetto ma che pone già una prima panoramica sull’evoluzione delle app Android da utilizzarsi sugli indossabili. I ricercatori hanno messo a punto un motore di gestione basato su algoritmo ereditato da piattaforma Tizen e basato su lavoro degli sviluppatori Simband che hanno potuto sperimentare il nuovo prodotto a bordo di un Samsung Gear S.

Si tratta di una soluzione che analizza attivamente, e con step record ogni 5 secondi, l’intonazione della voce ed il timbro al fine di identificare e catalogare eventuali cambiamenti di stato d’animo che vengono passati all’algoritmo che provvede poi alla creazione di un grafico del tutto simile a quanto visibile nell’immagine sottostante.

grafico app smartwatch emozioni

Ogni variazione viene così registrata dal sistema che fornisce un andamento reale dello stato d’animo dell’utente. Si tratta in definitiva di un sistema automatico di valutazione della propria condizione psicologica i un dato momento. Una sorta di allenatore sociale di cui servirsi, come detto, per contrastare disturbi legati ai fattori emotivi come l’ansia o l’autismo. E voi che cosa ne pensate di questa nuova implementazione applicativa? A voi tutti i commenti al riguardo.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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