Christina Grace ha depositato la documentazione inerente un nuovo provvedimento voluto allo scopo di sanzionare Apple per scorretta condotta ai danni degli utenti. I termini della vicenda riguardano da vicino le presunte violazioni compiute per il passaggio dagli ecosistemi iOS 6 ad iOS 7 ed il blocco tempestivo di Facetime sui sistemi di precedente generazione.
La Class Action recrimina ad Apple il fatto di aver volutamente danneggiato l’accesso ai servizi Facetime che nel 2010 utilizzavano due diverse vie di interfacciamento. Il primo metodo di comunicazione era basato su un protocollo di gestione peer-to-peer per la comunicazione dirette dei device e l’altro sui server Akamai.
Un provvedimento giudiziario portatosi avanti nel 2012 aveva inibito la possiibilità di utilizzare il primo protocollo costringendo la software house di Cupertino a ripiegare sull’utilizzo dei soli server Akamai costatogli ben 50 milioni di dollari americani.
A causa dell’insostenibilità dei costi, quindi, gli sviluppatori Apple si sono fatti carico di ricreare un sistema peer-to-peer aggiornato che contasse sull’utilizzo esclusivo dei nuovi sistemi iOS 7, guarda caso rilasciati in fretta e furia dopo le sopra citate vicende e la chiamata in causa nel caso contro VirnetX che è costato al colosso di Cupertino qualcosa come 302 milioni di dollari.
La Class Action adduce proprio queste motivazioni di fondo alla causa che di certo ha visto un comportamento decisamente scorretto ed il completo inutilizzo delle piattaforme Facetime verso tutti quegli utenti che non sono potuti passare al nuovo OS.
Tramite un bug insediato all’interno dell’app, infatti, la società si è garantito l’accesso obbligato ai nuovi sistemi da parte di tutti gli utenti iOS 6: La stessa Apple non ha fatto riserbo di questa condotta, riportando inoltre una costrizione al passaggio per il nuovo sistema operativo.
Pare che in questo frangente la società abbia voluto deliberatamente rompere con il vecchio ecosistema prediligendo invece le piattaforme iOS 7 a scapito degli utenti. Come se non bastasse, coloro che forzosamente sono passati ai nuovi OS non hanno potuto fare a meno di notare l’instabilità dei propri iPhone 4 ed iPhone 4S, causa un aggiornamento un po troppo superficiale e fulmineo.
In questo momento non sono state rese note le condizioni di risarcimento verso gli interessati e le richieste formali portate avanti dalla Class Action ed oltretutto mancano ancora le prove tangibili sulle presunte violazioni riscontrate che in luogo della legislazione californiana potrebbero verosimilmente non trovare applicazione. Ne sapremo certamente di più nel corso dei prossimi giorni. Spazio a tutti i vostri commenti al riguardo.
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