Più volte si è parlato di come Apple sia riuscita a creare un prodotto sicuro. Un esempio di questo è sicuramente la difficoltà delle forze dell’ordine di sbloccare un iPhone protetto da FaceID o TouchID. In molti ci hanno provato e in molti hanno fallito, mentre una compagnia su tutte c’è riuscita. Si chiama Grayshift e ha avuto così successo che ci ha creato un business dietro; moltissime agenzie statunitensi hanno stipulato dei contratti per poter usare la loro tecnologia.
Ovviamente al gigante di Cupertino questa situazione ha destato preoccupazione e quindi si è messa subito al lavoro investendo numerose risorse. Dopo mesi di sviluppo, a quanto pare, sono riusciti a creare una barriera a prova di Graykey. Secondo delle fonti che hanno rilasciato la notizia a Forbes, ora nessun iPhone dotato di iOS 12, o versione superiori, può essere penetrato dalla tecnologia Grayshift.
Protezione quasi totale
Le fonti continuano affermando che la protezione non è esattamente completa, ma presenta dei punti vulnerabili. Queste piccole falle, se così si possono definire, lasciano in realtà la possibilità di accedere solo a dati non esattamente importanti. Nel caso le forze dell’ordine decidessero di usare la tecnologia sopracitata su iPhone bloccato, da quest’ultimo riuscirebbero a ricavare solo i file non crittografati e piccole altre informazioni come la dimensione di una cartella.
Allo stato attuale delle cose quindi i dispositivi risultano essere protetti, forze dell’ordine o meno. Detto questo considerato il business creato da tale compagnia li pone in grado, e quasi in obbligo, di trovare un altro modo per bypassare le difese di Apple; è solo questione di tempo.