Apple non riesce a fermarsi in nessuna circostanza. Oggi vi abbiamo parlato di un’importante acquisizione da parte del colosso di Cupertino, l’azienda Beddit. A quanto pare questa sfrutterà tutte le potenzialità dell’azienda per migliorare i propri prodotti e renderli più efficienti. Risulta essere proprio questa, infatti, la politica che Apple sta attuando negli ultimi mesi. Ottimizzare i tempi, risparmiare sulla produzione e sfornare prodotti con funzioni ed integrazioni sempre più ricche. Pare che ci stia riuscendo bene visto che le aziende partner, ma non solo, anche quelle direttamente acquisite da Apple continuano a crescere.
In quest’ultima settimana, si è parlato un po’ meno di iPhone 8 per lasciar spazio a ciò che l’azienda stessa sta attuando su altri fronti. Infatti, nonostante sia molto impegnata con l’organizzazione del prossimo Keynote di settembre, che vedrà protagonista la nuova gamma di iPhone, questa risulta essere impegnata anche su tanti altri aspetti aziendali. Al momento, quelli delle collaborazioni e dello sviluppo di settori ancora inesplorati per la casa risultano essere in prima linea.
Le risorse di cui Apple dispone possono dirsi illimitate e quindi attirano gli occhi di tutti, anche delle case concorrenti. A quanto pare, l’azienda di Cupertino, a tal proposito, è stata chiamata in causa per partecipare ad una trattativa per l’acquisizione di una delle divisioni aziendali di Toshiba riguardante la produzione dei chip di cui la stessa Apple ne fa utilizzo. Ovviamente la casa della mela morsicata non si tirerà indietro in quanto vincere la trattativa significherebbe ottimizzare i costi e i tempi di produzione di tutti i chip dei suoi prodotti, compresi gli iPhone.
I chip Toshiba sono molto richiesti
Bisogna dire che Apple era già entrata in merito per quanto riguarda una trattativa di Toshiba. Questa aveva infatti tentato di accaparrarsi l’intera azienda formando una alleanza con altre due aziende. Rispettivamente Amazon e Foxconn. Purtroppo per loro però, Tokyo ha sbarrato la strada al raggruppamento diretto dal colosso di Taipei. Di conseguenza Apple si è vista costretta a non poter far nulla e a ritirarsi dai giochi. Questo almeno fino ad ora. Pare infatti che sia stato riproposto alla casa di Cupertino di partecipare ad una trattativa di questo tipo. Ovviamente l’azienda della mela morsicata non si tirerà indietro.
Apple torna così tra i nomi in campo per accaparrarsi una delle divisioni più importanti dell’azienda Toshiba. Si tratta della divisione delle flash memory, responsabile della produzione di vari chip di cui molte aziende fanno utilizzo, tra cui la stessa Apple. Risulta quindi un settore molto richiesto. Vi chiederete il perchè della decisione di Toshiba di cedere questa divisione così florida economicamente. La risposta risulta essere più semplice di quanto possa sembrare. A quanto pare il colosso giapponese deve vendere la compagnia di chip per poter coprire le ingenti perdite causate da una delle aziende controllate. Stiamo parlando di Westinghouse Electric, specializzata nel business nucleare. Pare che l’azienda stia preparando tutte le procedure per dichiarare la bancarotta. Stando a ciò, la decisione di Toshiba risulterebbe più che altro una scelta forzata. Il rischio più grosso è infatti che questa venga buttata fuori dalla borsa di Tokyo.
Apple non è l’unica azienda in trattativa
Da come si può intuire dal titolo, Apple non è la sola che sarebbe coinvolta nella trattativa di acquisto della divisione dei chip di Toshiba. Siamo venuti a sapere, infatti, grazie ad un comunicato stampa della stessa Toshiba, che l’azienda risulta essere impegnata in continue trattative e che i possibili acquirenti sarebbero tre. La prima risulta essere quella che tutti avevano dato per vincitrice, ovvero l’azienda Western Digital. Questa molto avvantaggiata rispetto alle altre in quanto rappresenta un partner di lungo corso dell’azienda giapponese. Nonostante ciò, le carte in tavola potrebbero cambiare se Apple entrerà in gioco.
Le altre due alternative sono anch’esse molto agguerrite e motivate a vincere la trattativa. Da un lato troviamo la triade composta da Bain Capital, Development Bank of Japan e Innovation Network Corporation of Japan. Dall’altro lato invece troviamo un gruppo di varie aziende tra cui figurerebbe anche Hon Hai, società di cui il capo risulta essere il noto colosso taiwanese Foxconn. A quanto pare quest’ultima sarebbe la più svantaggiata in quanto non vista bene dal governo di Tokyo che non vuole svendere la sua tecnologia alla concorrenza cinese.
I numeri
A quanto pare Bain potrebbe ribaltare la situazione attuale. Sarebbe proprio lei ad aver coinvolto Apple all’interno della trattativa. Stando a quanto affermato da Reuters questa avrebbe messo in gioco, con l’aiuto dell’azienda di Cupertino un’offerta migliore delle altre di 18,2 miliardi di dollari. In effetti, Apple sarebbe molto interessata ad acquisire questa divisione. Cupertino dipende dalle forniture di chip di Toshiba. I giapponesi risultano essere i secondi produttori di chip Nand. In pratica gli stessi che utilizza Apple sui propri iPhone, iPad e Apple Watch. Acquisire la divisione di Toshiba significherebbe per Apple produrre gli stessi chip con un risparmio di tempo e denaro notevole. Ricordiamo che al momento solo Samsung produce più chip di questo tipo rispetto a Toshiba.
Se ricordate, vi abbiamo parlato nelle scorse settimane del problema di produzione che ha dovuto fronteggiare Apple per quanto riguarda i chip. A quanto pare infatti, queste sarebbe stata costretta a chiedere aiuto proprio alla rivale Samsung per far fronte all’elevata necessità che le altre aziende non riuscivano a coprire. Dovrebbero esserci accordi tra le aziende proprio per la produzione dei chip di iPhone 8. L’azienda di Cupertino non vuole che un’evenienza di questo tipo si ripeta in futuro e quindi farà di tutto per prendere il controllo della linea produttiva di Toshiba.
Parla Toshiba
Pare però che l’azienda giapponese non sia giunta ad una decisione. Nessuna delle offerte proposte risulta essere soddisfacente. A confermarlo è lei stessa in un comunicato dove ha affermato che “i negoziati con ciascun raggruppamento non hanno ancora raggiunto il punto che permetterà all’esecutivo di Toshiba di prendere una decisione sulla vendita”.
Nonostante ciò, l’azienda risulta essere messa sempre più alle strette. Pare infatti che quest’ultima non navighi in buone acque e di conseguenza rischia di essere buttata fuori dalla borsa di Tokyo. Il gigante giapponese risulta essere sull’orlo di una crisi finanziaria dopo che a marzo la sua divisione dedicata al campo dell’energia nucleare negli Stati Uniti, Westinghouse Electric, ha dichiarato fallimento. E’ necessario quindi che questa venda la sua divisione di memorie flash per rimettersi in pari prima che capiti la stessa sorte anche a lei.
Per far ciò l’azienda ha tempo fino a marzo del 2018, ma la data non è alquanto confortante in quanto prima che vengano completate tutte le procedure passerà un bel po’ di tempo. Non si tratta, infatti, di decretare solamente il vincitore della trattativa. Bisogna anche rispettare tutta una serie di regole istituite dalle autorità internazionali. Pensiamo che Toshiba sia a conoscenza di tutte queste problematiche e di conseguenza risulta sensato immaginare che si affretterà al più presto a scegliere quantomeno l’azienda a cui sarà venduta la divisione. Ovviamente vi avviseremo appena saranno resi noti ulteriori dettagli a riguardo.
Fonte: asia.nikkei.com