Pare che la Apple abbia cambiato linea di pensiero riguardo la riservatezza dei propri documenti. Se ben ricordate infatti, la casa della mela è stata una delle aziende più citate proprio per l’elevata riservatezza di tutti i suoi documenti. A differenza di questa infatti le altre aziende non hanno mostrato problemi nel rendere pubbliche parti di documenti ufficiali di progetti in via di sviluppo. Stiamo parlando di aziendi quali Microsoft o Google che della loro apertura hanno particolarmente giovato negli ultimi tempi.
A vista di ciò anche la Apple ha deciso di non rimanere nell’anonimato e ha deciso di pubblicare un importante paper riguardante la realtà artificiale. Come sappiamo era tempo che la casa della mela manifestava interesse verso questo campo. E finalmente oggi ha deciso di darne un’ulteriore conferma pubblicando un documento ufficiale.
Apple: Il primo paper sull’intelligenza artificiale
Il paper in questione sarebbe, o meglio, potrebbe essere il primo di una serie di pubblicazioni che l’azienda rilascierà riguardo l’intelligenza artificiale. Questo in particolare ha come titolo “Learning from Simulated and Unsupervised Images through Adversial Training”. L’argomento riguarda un programma capace di decodificare e comprendere le varie immagini. Qualcosa di simile alla “Siri Inteligence” e al riconoscimento facciale introdotti con iOS 10. Solo che in questo caso, vi è un intero documento dedicato a parlarne.
Nella pubblicazione vi è un’ampia spiegazione di quali sono i pro e i contro se si utilizzano immagini reali o create al computer per la realtà artificiale. Nel caso in cui le immagini utilizzate fossero quelle reali bisognerebbe procedere annotando a mano a mano i vari oggetti presenti. Non c’è bisogno di dire che questa operazione richiederebbe non poco lavoro nonchè un grosso dispendio di tempo. Nel caso in cui, invece, le immagini utilizzate fossero quelle al computer, il lavoro da fare sarebbe certamente molto minore in quanto le annotazioni sono già disponibili automaticamente. Bisogna ricordare che per immagini create al computer si intende quell’insieme di scene che vengono create per i videogiochi. Le quali appunto presentano di per sè già tutte le annotazioni.
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Apple: la problematica delle immagini create al computer
Nonostante la diminuzione della mole di lavoro, la Apple ha spiegato nel documento, che l’uso di questo tipo di immagini comporterebbe delle problematiche. Come ad esempio, potrebbe condizionare in maniera irreversibile un programma di riconoscimento delle immagini. Questo perchè per quanto possano essere realizzate bene questo tipo di immagini, non potranno mai essere realistiche abbastanza da riscontrare la realtà. Il risultato sarebbe quello di avere una resa perfetta quando il programma viene interfacciato con immagini di questo tipo. Dall’altra parte però vi sarebbe l’incapacità di riconoscere in maniera appropriata tutto il rango delle immagini reali.
Tutte queste ricerche portano la Apple a spiegare quale potrebbe essere la risoluzione della problematica. Mescolare immagini create al computer e reali al fine di creare un ibrido. In questo modo l’insieme delle problematiche che porta una categoria di immagini vengono risolte dall’altra e viceversa. Bisogna ricordare che la Apple ha effettuato la ricerca solo su immagini singole, anche se la sua speranza è quella di applicare questo principio anche ai video.
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Apple: L’inizio di una serie di pubblicazioni
Come abbiamo già detto, la pubblicazione di questa ricerca, molto probabilmente potrebbe essere solo l’inizio di una serie. La Apple risulta molto indietro su questo settore rispetto alle aziende rivali e pare che finalmente si sia resa essa stessa conto di questa situazione.
Nonostante ciò non bisogna aspettarsi un cambiamento radicale da parte dell’azienda. Non vedremo mai una Apple che pubblica ogni suo movimento. L’azienda della mela rimarrà sempre e comunque una tra le aziende più riservate del settore. L’unica differenza vede però un’azienda “costretta” ad esternare i propri progetti anche con altri ricercatori al fine di non precluderne l’efficacia.
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