Ci sono nuovi importanti sviluppi sulla missione NASA, OSIRIS-REx, il cui scopo principale è quello di studiare il grande asteroide Bennu, riportando sulla Terra dei piccoli campioni raccolti sulla sua superficie. Il team della missione ha infatti individuato ben quattro luoghi per ora candidati come sito del campionamento, tra questi ne verranno scelti solamente 2, uno principale ed uno di riserva.
Questi quattro siti, denominati Nightingale, Kingfisher, Osprey e Sandpiper, presentano tutti delle caratteristiche interessanti che potrebbero fornire molte informazioni, sull’origine dell’asteroide Bennu e sulla sua composizione. Questi quattro siti sono stati identificati dopo nove mesi di analisi e ricerche da parte della sonda OSIRIS-REx, che ha a lungo mappato la superficie della roccia spaziale.
La sfida dell’asteroide Bennu
L’identificazione di luoghi idonei per il campionamento ha richiesto al team della NASA più tempo del previsto. La superficie di Bennu si è rivelata essere più rocciosa di quanto ci si aspettava e non è quindi stato semplice identificare un luogo sicuro per l’atterraggio della sonda. I campioni prelevati inoltre, non dovranno avere un diametro superiore ai 2,5 cm per poter essere raccolti dal meccanismo di campionamento di cui è dotata la sonda.
Come ha affermato Dante Lauretta dell’Università dell’Arizona, ricercatore principale della missione OSIRIS-Rex, ci si aspettava che l’asteroide Bennu potesse riservare delle sorprese, proprio per questo i ricercatori erano già pronti a qualsiasi evenienza. “Come in ogni missione di esplorazione, affrontare l’ignoto richiede flessibilità, risorse e ingegnosità. Il team OSIRIS-REx ha dimostrato questi tratti essenziali per superare qualsiasi imprevisto durante l’approccio a Bennu”, queste la parole di Lauretta.
Alle dichiarazioni del ricercatore, si aggiungono anche quelle di Rich Burns, project manager della missione presso il Goddard Space Flight Center, il quale ha dichiarato che: “Sebbene OSIRIS-REx sia stato progettato per raccogliere un campione da un asteroide in un’area con una consistenza sabbiosa, le straordinarie prestazioni in volo della sonda hanno fino ad oggi dimostrato che saremo in grado di affrontare la sfida che ci presenta l’aspra superficie di Bennu. Quella straordinaria prestazione comprende non solo il veicolo spaziale e gli strumenti, ma anche il team che continua a superare ogni sfida che l’asteroide Bennu ci propone”.
Le caratteristiche dei 4 siti, a caccia di acqua e carbonio, ossia della vita
Ed è con questo spirito che si è proceduto alla scelta dei 4 siti, ognuno con caratteristiche diverse ed interessanti per quanto riguarda la composizione e le caratteristiche geologiche, nonché per la posizione geografica, Ma vediamo cosa hanno di interessante questi luoghi per la cui identificazione sono stati scelti nomi di uccelli.
Nightingale, ovvero l’usignolo, è il sito più a Nord tra i quattro, si trova all’interno di un piccolo cratere dal diametro di 140 m e da spazio alla possibilità di scegliere diversi siti di atterraggio per la sonda.
Kingfisher, il martin pescatore, si trova in un minuscolo cratere di appena 8 m di diametro, in una zona vicino all’equatore di Bennu. L’interesse dei ricercatori in questo luogo, risiede nel suo spettro, che presenta un’alta componente di minerali idrati.
E sempre attorno all’equatore si trova anche Osprey, il falco pescatore, anch’esso all’interno di un piccolo cratere (20 m di diametro), sembrerebbe essere ricco di carbonio.
L’ultimo tra i quattro siti candidati per il campionamento è Sandpiper, il beccaccino, che si trova sulla parete di un cratere di 63 m e anch’esso sembra contenere minerali idrati.
In attesa di scoprire che cosa accadrà
Non ci resta quindi che attendere per conoscere quale sarà la destinazione finale della sonda OSIRIS-REx, e che cosa questi luoghi riveleranno su questo asteroide, individuato per la prima volta nel 1999, precisamente l’11 Settembre, quando gli fu assegnato il nome RQ36 dal Lincoln Near-Earth Asteroid Research.
Riusciremo quindi presto a saperne di più su questo asteroide classificato come potenzialmente pericoloso per la Terra, con una possibilità su 2700 di colpire la Terra tra il 2175 ed il 2199.