L’emergenza ciclica che riguarda l’aviaria al momento è in una situazione particolarmente critica. Il virus che circola tra i volatili è riuscito ad arrivare alle mucche, un mammifero, per poi passare all’uomo. Un passaggio particolarmente pericoloso che attualmente conta ufficialmente due casi. Di recente ce n’è stato un altro, appunto, a due mesi di distanza dal primo. Uno scenario di per sé preoccupante anche perché sono avvenuti ad una certa distanza l’uno dall’altro.
Questo caso di aviaria non è risultato di per sé grave. L’uomo ha presentato sintomi lievi che hanno interessato solamente gli occhi; i campioni prelevanti da questa zona sono risultati positivi mentre quelli del naso, no. Con questo scenario comunque, ci si aspetta altri casi nelle prossime settimane visto l’alto numero di animali interessati negli Stati Uniti.
L’aviaria che circola nell’uomo
Le parole delle autorità sanitarie: “Un lavoratore in un’azienda lattiero-casearia in cui il virus H5N1 è stato identificato nelle mucche. Analogamente al caso del Texas, il paziente ha riportato solo sintomi oculari. È importante ricordare che finora non abbiamo trovato modifiche al virus che lo renderebbero più trasmissibile agli esseri umani e tra le persone. e persone con esposizione ravvicinata o prolungata e non protetta a uccelli o altri animali infetti, incluso il bestiame, corrono un rischio maggiore di infezione”.
L’aspetto importante di entrambi questi casi di aviaria nell’uomo è che sono avvenuti tramite contatto diretto con animali infetti e non da uomo a uomo. Ovviamente sono molte le variabili in gioco e al momento è difficile capire lo scenario come si sta evolvendo fuori dai radar.