L’effetto più evidente dell’aumento delle temperature globali è lo scioglimento dei ghiacciai perenni. Con la massa ghiacciata che si ritrovano, sempre più spesso ci si imbatte in resti animali, come mammut, ma anche di civiltà passate, come reperti dei vichinghi. Questo però è solo quello che possiamo vedere ad occhio nudo, ma c’è molto altro. Ci sono moltissimi batteri antichi che aspettano solo di essere liberati
Recentemente, un team di ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze ha trovato fino a quasi 1.000 specie di batteri dalla neve e dal ghiaccio raccolto sulle montagne tibetane. Nello specifico 968 specie uniche di batteri e il 98% di questi non erano mai stati visti prima. Si tratta di campioni vecchi fino a 15.000 anni fa e ovviamente non si sa quali effetti potrebbero avere su di noi.
Batteri antichi ibernati e pronti a risvegliarsi
Nel momento in cui la neve e il ghiaccio si scioglie, l’acqua si porta via i batteri che attraverso i fiumi possono raggiungere tranquillamente animali e persone lungo tutto il loro corso. Essendo specie uniche non è possibile sapere cosa combinare all’interno di un organismo dei nostri tempi. L’immunità che magari un tempo gli esseri viventi avevano è difficilmente rimasta, sicuramente non per tutti i batteri sepolti nel ghiaccio. Si calcola che il 10% del mondo è coperta proprio da acqua ghiacciata.
I ricercatori cinesi si sono concentrarti soprattutto sui ghiacciai del Tibet per via della loro importanza. L’acqua di quelle sorgenti va a interessare aree densamente popolate della Cina e dell’India, i due paesi con più abitanti del mondo. Il rischio di nuove epidemie è molto alto in tal senso.