Il futuro del trasporto aereo potrebbe essere “affidato” ai robot. I velivoli civili e militari statunitensi, infatti, pare abbiano fatto un ulteriore passo in avanti sulla strada per l’automazione degli aeromobili. La compagnia Aurora Flight Sciences è riuscita a dimostrare che il braccio robotico “Alias” (il cui significato è Sistema di automazione nella cabina di pilotaggio) sarebbe in grado di pilotare un Boeing 737.
Questo robot funziona in modo simile all’assistente di Amazon, Alexa, la cui peculiarità è quella – tra le altre – di riconoscere e interpretare i comandi vocali e come questi possono formulare risposte per comunicare con il pilota.
Questa iniziativa fa parte di un progetto di ricerca mirato a promuovere una maggiore automazione negli aerei tuttora esistenti. E i test parlano chiaro. I primi esperimenti sono stati eseguiti su un simulatore grazie al quale Alias ha dimostrato di avere la capacità di gestire i motori e i principali comandi del velivolo; mentre, contemporaneamente, la sua fotocamera era in grado di monitorare gli indicatori e ottenere dati dall’intero sistema. Ma non è tutto: il braccio robotico è riuscito a far atterrare l’aereo da solo e in completa autonomia.
“Se ci muoviamo nella direzione di una tipologia di volo completamente automatizzato dal decollo all’atterraggio, si può dire con sicurezza di essere riusciti a sviluppare un sistema di automazione che consenta una significativa riduzione del carico di lavoro dell’equipaggio“, ha commentato John Wissler, vice presidente del settore di ricerca e sviluppo di Aurora.
Il futuro, dunque, è sempre più nelle “mani” dei robot. Resta solo da capire quanto tempo ci divide da quel primo volo completamente affidato all’intelligenza robotica.
https://youtu.be/aKwQgq-eIK8