Il mondo è pieno di vulcani e quest’ultimi si possono dividere in varie categorie a seconda degli aspetti specifici. I più pericolosi sono considerati i supervulcani (direi che il nome esplica abbastanza la loro pericolosità) e per nostra sfortuna ne abbiano uno proprio in casa. Si tratta dei Campi Flegrei il cui stato, ad ora, è quello di quiescenza il che vuol dire che non erutta, ma un giorno potrebbe farlo.
A riprova di questo suo stato, almeno secondo gli scienziati, c’è il fatto che la grande caldera stia accumulando grandi quantità di magma molto al di sotto della superficie. Questo non vuol dire assolutamente che è a rischio di eruttare in tempi brevi, ma sottolinea il fatto che un giorno nel futuro succederà di nuovo. L’ultima volta è stato nel lontano 1538, ma è stato un fenomeno di piccole entità mentre 40.000 anni fa fu l’artefice di un eruzione super-colossale seconda sola a quelle di Yellowstone.
Ricerca italiana
Uno studio portato avanti da un team italiano guidato da Francesca Forni ha preso in esame le scorie lasciate dalle precedenti eruzioni dei Campi Flegrei, come minerali, campioni di rocce e vetro. L’analisi degli elementi sembrerebbe dimostrare che ci sia in atto un nuovo ciclo e la fase attuale è quella di accumulo del magma. Questi dati uniti ai diversi periodi di disordini avvenuti dagli anni ’50 ad oggi sottolineando senza ombra di dubbio che il vulcano erutterà.
Notizia non confortante di sicuro, ma ci sono due aspetti da prendere in considerazione. Il primo è che l’eruzione potrebbe anche essere di piccola entità e il secondo è il fatto che non non sembra per niente essere imminente.