Le case produttrici di PC votati al gaming continuano a presentarsi al CES con dispositivi sperimentali e talvolta anche bizzarri (molti dei quali, purtroppo, non vedranno mai più la luce del sole). Ma ciò che le aziende e i consumatori imparano da questi esperimenti potrebbe trasformarsi in nuove, indispensabili features nei prodotti che useremo se non a mesi, anni da oggi.
Il CES 2019 è stato praticamente monopolizzato dalle compagnie di PC Gaming, che offrono un assaggio del futuro di questo settore. Vista la crescita esponenziale di questo mercato, sono sempre di più le aziende che cercano nuove, radicali idee per distinguersi dalla massa.
Quest’anno, Alienware ha mostrato il suo laptop Area 51-M con processori e schede grafiche sostituibili direttamente dall’utente per la prima volta in anni, mentre ASUS ha mostrato la sua Mothership, un enorme Desktop PC Gaming portatile con display e tastiera built-in. Da Acer, arriva il suo laptop Triton, che racchiude le migliori componenti che si possono acquistare in un display che si ripiega fino a diventare un tablet (il suo prezzo si aggira attorno ai 3500€).
NVIDIA ha anche svelato i suoi nuovi mobile RTX Graphics Chips, che offrono prestazioni senza precedenti e nuove ed entusiasmanti caratteristiche grafiche. I monitor continuano ad essere sempre più scandalosi: più grandi, più ampi, più ricchi di funzionalità, e anche portatili.
Immancabili le periferiche, come mouse da gaming, tastiere e cuffie che diventano simultaneamente sia più economiche sia di più alta qualità. Salti da gigante anche nel settore dell’illuminazione RGB, con il nuovo Corsair Capellix LED, incredibilmente piccolo ed efficiente. (un’eccezione notevole è stata Razer. La società si è fatta viva con il suo primo monitor da gaming, ma è da un po’ che non la si vede con progetti ambiziosi come il suo laptop a tre schermi Project Valerie, presentato nell’ormai lontano 2017)
Il settore del gaming è una delle poche aree nell’ampio mercato PC in cui prendersi rischi, pensare fuori dagli schemi, o semplicemente progettare cose strane non è solo accettato: è anzi incoraggiato. Non solo perché tutto questo si traduce in guadagni, ma anche perché mostrare ambizione e restare in testa nella competizione con progetti fuori dal mondo prova che la tua compagnia è capace di spingere i limiti di prodotti già ampiamente conosciuti (e forse sottovalutati) come mouse, tastiere o anche monitor.
Gli appassionati sono spesso e volentieri più che disposti a spendere migliaia di dollari all’anno per nuovi giochi, hardware PC e accessori, e mentre potrebbero non essere disposti a spendere un capitale per l’Area 51-M di Alienware o per la Mothership della Asus, potrebbero comunque comprare uno dei laptop della Alienware o Asus se vedono quelle compagnie farsi pioniere di nuove tecnologie quali display portatili o design di laptop configurabili dall’utente.
Inoltre, grosse compagnie come Alienware, Asus o Razer non hanno necessariamente bisogno di fare soldi da questi progetti così stravaganti, poiché i loro maggiori guadagni vengono sempre dai loro prodotti più mainstream. Questi guadagni poi possono permettergli di creare qualche centinaio di queste bestie da gaming che erano state intese in primo luogo come un progetto secondario, giusto per divertirsi con queste nuove tecnologie.
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