Chernobyl: la trasformazione dell’ecosistema dopo il disastro nucleare

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Seppur quello che è successo a Chernobyl è un disastro senza pari, almeno in tempo di pace, il luogo è diventato un luogo unico dal punto di vista scientifico. L’ecosistema negli anni si è evoluto tanto da offrire aspetti interessanti da studiare, sia a livello della flora, ma soprattutto della fauna. Le radiazioni ha ovviamente interferito su tutti i presenti anche se non quanto si pensava inizialmente. Gli animali hanno presentato una resistenza maggiore ai danni delle radiazioni.

Paradossalmente si è registrato un aumento della presenza di animali di grossa taglia e questo è dovuto all’assenza degli esseri umani; il danno di quest’ultimi sul medio e lungo periodo è peggiore di quello delle radiazioni. Come detto si è creato un ambiente unico tanto che il governo dell’Ucraina ha dichiarato la zona dentro i propri confini come riserva radiologica e ambientale della biosfera.

 

Il futuro di Chernobyl

I processi evolutivi che si svolgono nella zona sono studiati con attenzione e considerato che fino a 33 anni fa la previsione era in futuro non sarebbe stato un ambiente desolato allora il tutto risulta incredibile. Sono tornati orsi bruni, bisonti, lupi, linci, cavalli e tanto oltre tra cui ben più di 200 specie di uccelli.

Un progetto portato avanti dal Centro per l’ecologia e l’idrologia del Regno Unito chiamato TREE, Transfer-Exposure-Effects, sta rilevando i movimenti degli animali all’interno della zona protetta. Il tutto mostra la capacità delle varie specie animali di rispondere adattattivamente alle radiazioni nucleari.

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