La moderna tecnologia spiana di certo la strada per l’accesso alle piattaforme multimediali ed interattive digitali ma pone anche delle serie problematiche in merito alla privacy ed all’utilizzo dei chip di controllo. In ultima analisi vi è un caso che ha scosso l’opinione pubblica e diviso letteralmente in due gli adepti del mondo tecnologico internazionale.
Di fatto 8 dipendenti appartenenti all’azienda belga Newfusion specializzata nel marketing digitale hanno volontariamente accettato di impiantarsi dei sofisticati sistemi a microchip da utilizzarsi per l’accesso rapido alle strutture ed ai Personal Computer aziendali. Ed è subito polemica. Da un lato abbiamo gli stessi dipendenti che si professano direttamente favorevoli all’utilizzo di dette soluzioni in quanto meno pericolosi degli smartphone sotto il profilo della security e dall’altro vi è un pubblico che guarda stupefatto alla potenziale pericolosità di detti accessori.
Si tratta di sistemi intelligenti che minano fortemente la nostra sfera privata e che ha anche dei risvolti etici per niente rassicuranti. Di fatto i nuovi chip sono stati impiantati tra il pollice e l’indice dei dipendenti e riportano una dimensione approssimativa riconducibile ad un chicco di riso. Già da questo si può saggiare l’estrema pericolosità di queste soluzioni.
I dipendenti interessati non sono stati in alcun modo forzati dal dirigente all’utilizzo di questi apparecchiature che volendo potevano, come riferito, essere sostituiti da sostituzione esterne più discrete come anelli, per i quali si riportano le medesime funzioni.
Il direttore dell’azienda, Vincent Nys, alla catena televisiva Vrt ha riferito che l’idea è nata quai per gioco a causa di un dipendente che dimenticava spesso il suo badge. Inoltre è stato aggiunto che:
La tecnologia rende più facile la nostra vita quotidiana. Non bisogna provarne paura, è sufficiente sperimentarla.
Il nuovo sistema a micro – chip consente di inserire dati relativi a contatti e biglietti di visita, in modo da poterli dare in pasto allo smartphone. Si tratta ufficialmente del primo caso documentato in via ufficiale per una simile implementazione, sebbene già utilizzato in ambito ospedaliero in alcuni stati degli USA. In altre istituzione come il Wisconsin e la California, invece, il sistema è ufficialmente vietato.
L’impatto di questi sistemi ha di fatto creato non pochi pregiudizi in merito alla privacy ed ai potenziali problemi di salute che nel tempo si possono manifestare. Un discorso che sta trovando ampio spazio in Italia e presso gli esperti delle istituzioni mediche statunitensi che non vedono affatto di buon occhio l’adozione di dette soluzioni.
Il presidente della Lega dei diritti dell’uomo in Belgio, Alexis Deswaef si dice alquanto preoccupato e smonta la tesi di Vincent Nys in merito al fatto che: “se dici di essere tecnologicamente innovativo, perché non iniziare da sé stessi?”.Di contro infatti Deswaef esprime il suo disaccordo dicendo che “si tratta di un pericolo reale, si tratta di uno strumento di controllo totale”.
E voi a quale compromesso potreste scendere pur di garantirvi il comfort di utilizzo per le moderne tecnologie a micro – chip? Siete disposti a sacrificare la vostra privacy? Si apra il dibattito. Commentate pure.