Cibi super-lavorati e morte precoce: il collegamento fatto da un nuovo studio

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L’alimentazione al giorno d’oggi è sempre più legata ad alimenti i quali hanno subito diversi processi di lavorazione. Questa dipendenza è diversa a seconda della parte del globo a cui guardiamo, ma sostanzialmente tali cibi sono dovunque. Che non facciano esattamente bene non è neanche una novità, ma un nuovo studio francese ha evidenziato che la loro assunzione per lunghi periodi aumenta il rischio di una morte precoce.

Lo studio in questo, che come detto è stato portato avanti da ricercatori francesi, prende il nome di NutriNet-Santé ed è stato iniziato ben 10 anni fa ovvero nel 2009. Lo studio ha preso in esame 44.000 individui e il punto focale è stato registrare la quantità di calorie introdotte tramite questi cibi in relazione al totale.

 

Un risultato spaventoso

Lo studio in realtà è finito circa 3 anni fa e in questo lasso di tempo sono stati analizzati tutti dati. Durante questo periodo di tempo ci sono stati ben 602 decessi e tra questi 219 sono state dovute al cancro mentre 34 a malattie cardiovascolari. Escludendo altri variabili come fumo, obesità e anche l’istruzione è risultato che i decessi sono stati statisticamente più alti in chi faceva più usi di degli alimenti super-processati.

Ecco una dichiarazione di Nita Fotourhi, professoressa dell’Unità Epidemiologia: “Gli studi contro i cibi altamente trasformati sta aumentando e con questo studio che aggiunge in modo significativo una crescente quantità di prove sui danni alla salute degli alimenti ultra-elaborati, ma ignoreremmo queste scoperte a rischio per la salute pubblica.

Perché tale dichiarazione? Perché secondo molti ricercatori questo studio ha preso in esame un campione fin troppo ampio di alimenti. Apparentemente nello studio venivano compresi sia gli spaghetti, per esempio.

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