Cinema e Cervello: come i film attivano le nostre emozioni

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Il cinema è una forma d’arte che cattura l’attenzione dello spettatore attraverso storie, immagini e suoni, ma c’è molto di più in gioco di quanto sembri. Quando guardiamo un film, il nostro cervello risponde a ogni scena in modi specifici, coinvolgendo diversi meccanismi neurali che influenzano le emozioni, i pensieri e perfino le reazioni fisiche. Questi processi sono così potenti che, a volte, una scena può rimanere impressa nella nostra mente per anni. Questo studio ha identificato 24 reti distinte che elaborano aspetti come volti, linguaggio o movimento e ha rivelato come le funzioni esecutive cambiano tra scene facili e impegnative.

Uno degli elementi chiave nella risposta cerebrale ai film è l’attivazione dei neuroni specchio, che ci permette di immedesimarci nei personaggi sullo schermo. Quando osserviamo un attore che sorride o si trova in una situazione di pericolo, i nostri neuroni specchio simulano quella stessa esperienza. Questi neuroni ci permettono di vivere trasmettere le emozioni dei personaggi, come se fossimo noi stessi ad affrontare quelle situazioni, e aiutano a creare un senso di empatia che ci lega alla narrazione.

 

Potere delle immagini: come il cervello reagisce ai film

Durante una scena di suspense o terrore, l’amigdala – la parte del cervello che gestisce le emozioni – entra in azione. È responsabile delle reazioni come la paura e l’ansia, che ci fanno trattenere il respiro o saltare sulla sedia. La visione di un thriller, ad esempio, può stimolare l’amigdala al punto che il cervello elabora le immagini come minacce reali, anche se siamo consapevoli che si tratta di finzione. Questo è uno dei motivi per cui i film horror o d’azione possono essere così coinvolgenti e intensi.

La corteccia prefrontale, una regione del cervello associata alla pianificazione e alla valutazione delle informazioni, gioca un ruolo importante nell’elaborazione delle trame dei film. Quando ci troviamo di fronte a una storia complessa, la corteccia prefrontale è impegnata nel capire le intenzioni dei personaggi e prevedere gli eventi futuri. Questo impegno cognitivo aggiunge profondità alla nostra esperienza cinematografica, rendendoci più attenti e aiutandoci a trarre conclusioni su ciò che accade nella storia.

Il nostro cervello rilascia dopamina, il “neurotrasmettitore del piacere”, quando assistiamo a una scena particolarmente emozionante o soddisfacente. Questa risposta di ricompensa è simile a quella che avvertiamo in altre situazioni piacevoli, come mangiare un cibo delizioso o vincere un gioco. I registi spesso sfruttano questo effetto per creare colpi di scena e momenti di tensione che danno allo spettatore una scarica di dopamina, aumentando il coinvolgimento emotivo.

Il cervello umano è molto sensibile ai suoni, e nei film, gli effetti sonori e la musica sono fondamentali per intensificare le emozioni. I suoni acuti e improvvisati, ad esempio, possono attivare una risposta di allerta, generando un senso di paura o eccitazione. Le colonne sonore aiutano a stabilire il tono emotivo di una scena e guidano lo spettatore attraverso l’intensità narrativa del film, facendo sì che il cervello associato determinati suoni a specifici stati emotivi.

Un’esperienza multisensoriale che stimola il cervello

L’ippocampo, la parte del cervello che gestisce la memoria, si attiva quando guardiamo un film e memorizziamo scene particolarmente significative o intense. Alcune immagini o frasi possono rimanere impresse nella nostra memoria a lungo termine, grazie all’azione dell’ippocampo. I film ben costruiti, che utilizzano scene potenti e dialoghi memorabili, riescono a lasciare un segno duraturo nella mente dello spettatore.

Durante alcune scene, il nostro corpo può reagire fisicamente. Il sistema nervoso autonomo, responsabile delle funzioni involontarie come la respirazione e la frequenza cardiaca, si attiva in risposta a certe emozioni intense. Una scena di pericolo può far accelerare il battito cardiaco, mentre una scena rilassante può farci respirare più lentamente. Queste risposte fisiche amplificano l’esperienza emotiva, portandoci a sentirci completamente immersi nel film.

Le immagini visive dei film influenzano profondamente il cervello, in particolare la corteccia visiva, che processo e interpreta le immagini che vediamo. L’uso di colori vivaci, inquadrature ravvicinate e movimenti di macchina particolari cattura l’attenzione dello spettatore e può generare risposte emotive specifiche. I registi sfruttano queste tecniche per stimolare il cervello e creare un’esperienza cinematografica che non sia solo visiva, ma anche emotivamente coinvolgente.

Il cinema è molto più che semplice intrattenimento: è un’esperienza multisensoriale che stimola il cervello in modi complessi e profondi. I registi, attraverso l’uso di immagini, suoni e narrazioni, creano una connessione intensa con lo spettatore, sfruttando i meccanismi neurali che regolano le emozioni, la memoria e l’empatia. La scienza sta iniziando a comprendere quanto queste esperienze lasciano il cervello, suggerendo che il cinema non solo ci racconta storie, ma modella in parte anche il modo in cui percepiamo e comprendiamo il mondo.

Foto di Oleksandr Pidvalnyi da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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