Cloud, conviene davvero usarlo? Tre motivi per cui non farlo

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Il sistema di archiviazione denominato Cloud è ormai sempre più utilizzato. Quella di memorizzare dati in un archivio ”virtuale” anziché uno ”fisico”, è ormai una pratica diffusa, anche per salvaguardare lo spazio del proprio dispositivo, il più delle volte già occupato da elementi di fabbrica. Ma realmente il sistema di archiviazione denominato Cloud è così efficace e vera panacea ai nostri problemi di memoria (quelli relativi ai nostri dispositivi mobili, s’intende)? Vediamo di seguito tre ragioni per cui il Cloud non converrebbe così come sembra.

Cloud, la questione privacy

Partiamo da un aspetto molto delicato e sempre molto spinoso quando si parla di tecnologia: la privacy. Se i dati che archivio in Cloud sono personali, perché devono essere condivisi? D’altronde, il rischio che qualcuno ficchi il naso nei nostri dati è sempre dietro l’angolo. La virtualità ci sta facendo dimenticare quanto sia importante avere dei dati accessibili solo da noi e non messi in una piazza virtuale per chissà quale destinazione finale. Interessante il sistema Cloud di Robin, smartphone della Nexbit, il quale utilizza certo il sistema Cloud, ma avvalendosi di una minima memoria interna.

cloud rischio privacy

Il Cloud è davvero utile?

Per quanto concerne la sua reale utilità, invece, questo è un dato soggettivo. Fatto sta che ormai tra memoria interna e SD esterne, lo spazio a disposizione è già di svariati Gigabyte. Inoltre, specie per quanto concerne le foto e le immagini, ne abbiamo a bizzeffe che non guarderemo mai in futuro. Pertanto, questa sbornia di dati da dover piazzare poi in Cloud, è così necessaria? Meglio sempre razionalizzare le risorse, che trovarsi problemi di privacy.

Leggi anche: iCloud: Apple lancia nuovo piano da 2TB per €19,99 al mese

Cloud e rischio hacker

Infine, il Cloud è esposto ovviamente al rischio hacker. Qualche anno fa, il cloud di Apple di un gran numero di personalità famose è stato piratato, con tutto ciò che ne conseguì per i danni d’immagine da loro subiti. I nostri dati potrebbero diventare di dominio pubblico. Se è vero che ormai il Cloud è un sistema quasi inevitabile, cerchiamo di evitare di inserirvi dati molto sensibili. Si pensi a coordinate bancarie o altri file che potrebbero rivelarsi compromettenti.

Luca Scialò
Luca Scialòhttps://lucascialo.altervista.org/
Sociologo, blogger e articolista

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