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Covid-19: ecco cosa fare se abbiamo un contagiato in casa

Il Covid-19 continua a riempire le nostre giornate, facendo ancora migliaia di vittime. Questo fa si che molte persone si chiudono in casa per prevenire il possibile contagio e la più elevata diffusione e proprio per questo sapere cosa fare è davvero importante. Proprio cosi saremo in grado di prenderci cura dei nostri cari e di noi stessi, se sappiamo come comportarci e come affrontare questo virus.

Tuttavia come si fa quando gli spazi sono davvero ristretti e quali sono le raccomandazioni per le persone vaccinate, che nonostante abbiano una maggior protezione, sono ancora suscettibili al virus? Scopriamo insieme cosa dobbiamo fare se ci troviamo in casa un nostro caro infetto.

 

Covid-19, cosa fare se si ha un contagiato in casa?

Gli esperti suggeriscono di isolare il caso Covid in casa soprattutto per una massima protezione per le persone vicine. I dati di innumerevoli studi dichiarano che le persone che vivono insieme al contagiato sono maggiormente a rischio di contrarre il virus. Qualsiasi adulto o bambino con sintomi Covid-19, come febbre, tosse o mancanza di respiro, dovrebbe fare un test rapido o un test PCR. Se il test risulta positivo dobbiamo essere in grado di sapere cosa fare.

 

  1. Creare più spazio possibile

Sebbene sia abbastanza difficile mantenere una certa distanza tra i famigliari, esistono delle misure che le persone devono e possono adottare per ridurre al minimo il rischio possibile. Se ce ne sono possibilità la persona infetta deve avere una propria camera e un proprio bagno, ma se ciò non è fattibile l’obiettivo è quello di isolarsi il più possibile, limitare le distanze e i contatti, non scambiarsi spesso gli oggetti e soprattutto lavarsi spesso le mani.

 

2. Aumentare la ventilazione in casa

La ventilazione è un ulteriore elemento chiave per ridurre il rischio di contagio. Se è possibile bisogna mantenere la ventilazione giusta in casa, mantenendo le finestre aperte il più a lungo. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie raccomandano di filtrare l’aria nella casa attraverso un sistema centrale o considerando l’utilizzo di un filtro dell’aria particolato portatile ad alta efficienza. Consigliano inoltre di puntare i ventilatori all’esterno per scaricare le particelle di virus.

 

3. Usare le mascherine

Ogni persona che ne è capace dovrebbe indossare una mascherina, soprattutto la persona che è stata colpita. Quest’ultima una volta infettata risulta essere infettiva e altamente trasmissibile, anche solo parlando e respirando. Gli esperti considerano una persona infetta per 10 giorni da quando sono comparsi i primi sintomi e almeno 24 ore senza febbre senza l’uso di farmaci che riducono la febbre come il paracetamolo o l’ibuprofene. Si consigliano maschere a doppio strato di tessuto traspirante e che si adattano bene al viso.

 

4. Designare una persona come custode

Sopratutto con un bambino malato abbiamo bisogno che uno dei due genitori faccia da custode per limitare l’esposizione il più possibile. Questa persona idealmente dovrebbe essere vaccinata e deve fornire al paziente i farmaci e aiutarlo ad assumere molti liquidi per rimanere idratati.Quando ci si prende cura di una persona malata, è importante prestare attenzione ai segnali di allarme di emergenza del peggioramento della malattia. Questi includono problemi di respirazione, nuova confusione, incapacità di rimanere svegli o svegliarsi dal sonno, o un cambiamento di colore in labbra, unghie o pelle pallide, grigie o blu.

 

5. Capire quando mettere in quarantena

Con qualsiasi esposizione arriva la questione della quarantena. Secondo gli esperti, separarsi dal resto della popolazione dipenderà dallo stato della vaccinazione. Se abbiamo un malato in casa, l’ultima esposizione sarebbe il giorno in cui non sarebbe più considerato infetto e non più isolato. Per le persone completamente vaccinate, il CDC raccomanda di sottoporsi al test da cinque a sette giorni dopo l’ultima esposizione, anche se asintomatico. Per i non vaccinati, il CDC raccomanda di mettere in quarantena per 10 giorni dopo l’ultimo senza test o sintomi, o sette giorni con un test negativo e nessun sintomo.

 

6. Farsi vaccinare

I passi migliori da intraprendere se vogliamo prevenire l’infezione è quella di far vaccinare tutta la famiglia. La vaccinazione è ancora il modo migliore per proteggere se stessi e chi ci circonda. Secondo il CDC, le persone non vaccinate hanno sei volte più probabilità di risultare positive e più di 11 volte più probabilità di morire rispetto ai vaccinati.

Foto di Ketut Subiyanto da Pexels

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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