Secondo l’OMS dalla fine del 2019, da quando è iniziata la pandemia, più di 190 milioni di persone sono state colpite dal Covid-19. Molte altre persone hanno probabilmente avuto la malattia, ma non hanno presentato alcun sintomo, anche senza saperlo. Non possiamo avere la certezza di aver avuto il Covid-19 a meno che non ci sottoponiamo a un test anticorporale.
Tuttavia questi test possono avere probabilità di molti falsi positivi. Il modo più semplice per sapere se questo virus ci ha colpito è la presenza di sintomi tipici di questa malattia e il fare il test anticorporale quando affetti dal virus. Non ci sono segni sicuri che possano dire se siamo stati affetti da Covid-19, ma ci sono dei sintomi che potrebbero affermare la malattia: fatica, occhi rosa e perdita del gusto e dell’olfatto.
Il Covid-19 può colpire diverse parti del corpo e causare sintomi generali. Molte persone non presentano alcun simbolo, i cosiddetti asintomatici. Tutti sperimentano il Covid-19 in modo diverso e i sintomi possono imitare quelli di altre infezioni respiratorie. Se abbiamo sviluppato uno dei sintomi più tipici, specialmente dopo essere stato in stretto contatto con qualcuno che aveva il virus, potrebbe essere un segno che lo avevamo anche noi.
Secondo i CDC i sintomi più segnalati sono nausea, dolori muscolari, naso chiuso e problemi di respirazione. Si pensa che il Covid-19 entri nelle cellule attraverso i recettori per l’enzima chiamato ACE2. Il virus entra in questi recettori inducendo il corpo a pensare che sia l’enzima ACE2. I recettori ACE2 si trovano in varie parti dei nostri occhi, come la retina e le cellule epiteliali che rivestono il bianco dell’occhio e la palpebra.
La perdita del gusto o dell’olfatto è comunemente riportata nelle persone con la malattia. Una revisione attendibile ha scoperto che la perdita del gusto o dell’olfatto è stata segnalata nel 47% delle persone ed era più comune nelle persone con malattia da lieve a moderata. Alcune persone malate sperimentano anche una distorsione di questi sensi. I sintomi che influenzano il gusto o l’olfatto sembrano comparire spesso prima di altri sintomi.
Uno studio ha rilevato che in un gruppo di 11.054 persone con Covid-19, i sintomi che interessano l’olfatto e il gusto sono comparsi prima dei sintomi generali rispettivamente nel 64,5 e nel 54% dei casi. I sintomi molto spesso si presentano in un ordine particolare. Uno studio del 2020, che ha analizzato lo sviluppo dei sintomi Covid-19 e li ha confrontati con quelli della semplice influenza, ha scoperto che quest’ultima inizia con la tosse mentre il Covid-19 inizia con la febbre.
Alcune persone che sviluppano Covid-19 hanno sintomi che persistono per settimane o mesi dopo l’infezione. Questi sintomi sono stati definiti sintomi a lungo raggio. Non è chiaro il motivo per cui alcune persone sviluppano sintomi a lungo termine, ma si pensa che il danno tissutale e l’infiammazione a lungo termine possano svolgere un ruolo fondamentale. Inoltre ci sono delle varianti, che prendono il nome dalle prime lettere dell’alfabeto greco, molto pericolose e si diffondono più rapidamente. Al momento non sembra che queste portino ad un cambiamento dei sintomi.
Le prime ricerche pubblicate dall’Università di Edimburgo hanno scoperto che la variante Delta è associata ad un aumento del rischio di ospedalizzazione. Secondo l’FDA, la presenza di varianti in un campione di test può potenzialmente compromettere i risultati di alcuni test Covid-19. La maggior parte dei test dovrebbe essere ancora accurata, ma la FDA continua a monitorare i test che potrebbero essere interessati.
Attualmente, i test Covid-19 disponibili in commercio indicano solo se si dispone della malattia. Non dicono se abbiamo una variante particolare. Un campione Covid-19 deve essere sottoposto a un processo chiamato sequenziamento genomico affinché gli operatori sanitari possano identificare le varianti.
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