Alcuni tipi di mascherine sul commercio non risultano essere regolamentate non soddisfacendo gli standard del DPI dei medici. Un nuovo studio ha scoperto la presenza di alcune sostanze chimiche su diversi tipi di mascherine utilizzate per la lotta al Covid-19 se usate a lungo termine. Una volta a contatto con la pelle le sostanze chimiche possono causare diversi disturbi respiratori.
Lo studio ha inoltre rilevato presenza di sostanze cancerogene e microplastiche solitamente usate nell’ambito tessile. I primi test analitici effettuati in questo studio hanno messo in dubbio se le persone effettivamente dovessero indossare le mascherine per lunghi periodi di tempo, in particolare gli operai socio sanitari, scolari e viaggiatori visto che sono maggiormente esposti.
Covid-19, sostanze chimiche rilevate sulle mascherine
Altri studi separati hanno evidenziato sostanze chimiche pericolose solitamente usate in ambito tessile; i diisocianati bloccati di 2-butanone ossima usati come reticolanti per perfluorocarburi. Usati principalmente come oleorepellenti e idrorepellenti vietati soprattutto in Europa e Stati Uniti. Già nell’anno precedente gli scienziati avevano messo in guardia da queste sostanze per usi non essenziali poiché contengono sostanze tossicologiche.
Trovare queste sostanze su queste mascherine è molto improbabile e ciò potrebbe diventare un enorme problema. Le maschere chirurgiche sono state progettate per essere indossate per scopi molto specifici o per un breve periodo di tempo prima di essere scartate. Tuttavia con il progredire del Covid-19 quest’ultime sono diventate il nostro quotidiano rischiando il proliferare di batteri se conservate in luoghi sbagliati.
Ciò può causare il rilascio di minuscole microplastiche quando le fibre di polipropilene si rompono a causa dell’usura meccanica. Le fibre che soddisfano questo standard sulle polveri vengono anche chiamate “fibre dell’OMS” dopo un precedente lavoro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’amianto. I rischi associati agli indumenti tendono ad essere dovuti al contatto con la pelle e quindi è normale avere standard chimici più severi.
Tutto sommato, i ricercatori hanno affermato che, nonostante i risultati iniziali, saranno necessari più dati per determinare se alcune maschere facciali rappresentano un pericolo per la salute di un individuo.
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