Come aveva previsto Darwin nell’Ottocento, decine di specie di insetti hanno perso quella straordinaria capacità che spesso li contraddistingue, quella di volare. Sembra questi sia particolarmente vero sulle isole, dove le mosche sembrano soltanto camminare.
Le teorie di Darwin
A tal proposito, Rachel Leihy, della Monash University School of Biological Sciences e principale autrice dello studio, afferma: “Naturalmente, Charles Darwin sapeva di questa abitudine alla perdita di ali degli insetti delle isole. Lui e il famoso botanico Joseph Hooker ebbero una discussione sostanziale sul motivo per cui ciò accada. La posizione di Darwin era ingannevolmente semplice. Se voli, potresti venir spinto in mare. Quelli che rimangono sulla terraferma e che danno vita alla generazione successiva, sono quelli più riluttanti a volare, e alla fine l’evoluzione fa il resto”.
Ma come Hooker quasi due secoli fa, molti ricercatori ancora oggi si domandano perché ciò accada. Si domandano se la spiegazione di Darwin sia corretta ed esaustiva, o se invece ci sia dell’altro dietra la perdita delle ali e del volo per alcuni insetti.
Ma secondo Leihy, quasi tutte queste discussioni hanno ignorato il luogo in cui maggiormente sembra verificarsi la perdita del volo, ovvero le isole “sub-antartiche”. Questi remoti luoghi si trovano tra i “quaranta ruggenti” e i “cinquanta furiosi”, ovvero situati tra il 40° ed il 50° parallelo dell’emisfero boreale, alcuni dei luoghi più ventosi della Terra.
La conferma delle ipotesi di quasi due secoli fa
Leihy sostiene che “se Darwin avesse davvero sbagliato, il vento non spiegherebbe in alcun modo perché così tanti insetti hanno perso la capacità di volare su queste isole”. Per dimostrare la teoria di Darwin, ha utilizzato un enorme set di nuovi dati sugli insetti delle isole sub-antartiche e artiche. Analizzando i dati, i ricercatori della Monash University hanno vagliato ogni idea proposta per spiegare la perdita di volo negli insetti, compresa l’idea del vento di Darwin.
I risultati dello studio mostrano che Darwin aveva ragione, è tutta colpa del vento. Nessuna delle altre proposte infatti, è riuscita a spiegare in modo soddisfacente ed esaustivo spiega l’entità della perdita del volo negli insetti sub-antartici, tranne l’idea di Darwin.
Le estreme condizioni di vento di queste zone, rendono il volo degli insetti più difficile ed energeticamente costoso. Pertanto, gli insetti smettono di investire energie nel volo e negli apparati per esso necessari, come le ali ed i muscoli delle ali. Le energie e le risorse così risparmiate possono essere investite nella riproduzione.
Leihy ritiene che sia “straordinario che dopo 160 anni le idee di Darwin continuino a fornire informazioni sull’ecologia”.