Un gruppo di ricercatori dell’Università della California ha sviluppato un biomarcatore digitale sfruttando la fotocamera di uno smartphone per diagnosticare il diabete mellito di tipo 2. Un’alternativa low-cost ai prelievi di sangue e agli strumenti di screening clinici.
Nonostante la diffusione di questa malattia cronica, che colpisce più di 450 milioni di persone in tutto il mondo causando infarti, cecità, insufficienza renale e potenzialmente molti altri problemi, spesso non viene nemmeno diagnosticata in tempo poiché asintomatica.
Diabete, il nostro inseparabile smartphone ci aiuta a diagnosticarlo
“Poter diagnosticare una condizione dalle gravi conseguenze sulla salute come il diabete utilizzando un semplice smartphone solleva moltissime possibilità. Uno strumento come questo potrebbe aiutare le persone a rischio, diagnosticando in tempo il diabete e prevenendo peggioramenti futuri”, ha detto il co-autore dello studio pubblicato nel giornale Nature Medicine e professore di cardiologia Geoffrey H. Tison.
Il biomarcatore digitale in questione funziona in questo modo: la fotocamera e la torcia di uno smartphone rilevano i danni vascolari dovuti al diabete di tipo 2 tramite fotopletismografia, ovvero catturando i cambiamenti di colore corrispondenti a ciascun battito cardiaco nella punta delle dita.
Dopo aver sviluppato un algoritmo tramite deep-learning utilizzando questi dati, quest’ultimo è riuscito a identificare con successo il diabete mellito di tipo 2 nell’81% dei casi; con un altro set di dati raccolti da varie cliniche, invece, ha identificato correttamente l’82% dei pazienti con diabete. Aggiungendo altri fattori come età e peso hanno infine constatato delle performance migliori.
Gli autori dello studio hanno però affermato che sarà necessario condurre altri test per dimostrare l’efficacia di questo strumento, che assieme al cerotto smart per la misurazione dei livelli di zucchero nel sangue potrebbe cambiare per sempre il trattamento del diabete.