Nel mondo iperconnesso di oggi, internet è diventato uno strumento essenziale per lavoro, studio e relazioni. Ma quando l’uso diventa compulsivo, si può parlare di vera e propria dipendenza da internet. Un fenomeno in crescita, spesso sottovalutato, che colpisce sempre più adolescenti e adulti, portando isolamento, malessere psicologico e difficoltà nelle relazioni sociali.
I segnali da non ignorare
La Internet Addiction Disorder (IAD) è caratterizzata da un bisogno incontrollato di essere online, con sintomi simili a quelli di altre dipendenze comportamentali. Tra i più comuni: ansia, irritabilità, insonnia, calo dell’umore e incapacità di gestire il tempo trascorso sul web. Spesso, chi ne soffre trascura impegni, affetti e persino il proprio benessere fisico, trascorrendo ore sui social, tra videogiochi o in attività virtuali che sostituiscono la vita reale.
Adolescenti e adulti: due facce della stessa dipendenza
I giovani tra i 14 e i 21 anni sono i più vulnerabili: internet può diventare rifugio da insicurezze, solitudine o difficoltà familiari. Negli adulti, invece, lo stress lavorativo, la noia o il senso di insoddisfazione possono sfociare in un uso eccessivo della rete. In entrambi i casi, l’illusione di controllo e gratificazione immediata rafforza il ciclo della dipendenza.
Le conseguenze sulla salute mentale e fisica
Non si tratta solo di un’abitudine dannosa: la dipendenza da internet può causare depressione, isolamento, disturbi del sonno, problemi muscolari e visivi, oltre a cali nel rendimento scolastico o lavorativo. In alcuni casi può associarsi ad altri disturbi, come l’ansia o il disturbo ossessivo-compulsivo.
Come uscirne: il ruolo della psicoterapia
La terapia cognitivo-comportamentale è attualmente uno degli approcci più efficaci. Aiuta a riconoscere i meccanismi disfunzionali, a sviluppare strategie alternative e a ristabilire un rapporto sano con la tecnologia. Fondamentale è anche l’educazione digitale, soprattutto nei più giovani, con limiti chiari e momenti offline strutturati.
Prevenire è possibile
Stabilire regole condivise, promuovere attività offline e mantenere un dialogo aperto con familiari e amici sono strumenti fondamentali per prevenire il rischio di dipendenza. Perché vivere bene significa anche saper disconnettersi.
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