Facebook è conscio del fatto che, con cadenza quotidiana, un gran numero di genitori riversa la propria attenzione sul social network allo scopo di porre un controllo o una scoperta su ciò che riguarda i propri figli o, semplicemente, per interagire con il mondo esterno attraverso la rete. Per questo motivo, Mark Zuckerberg ha diretto la creazione di un portale dedicato direttamente correlato al rinnovato Centro per la sicurezza Facebook.
Il portale, tradotto oggi in ben 50 idiomi differenti, è già online e disponibile sotto la dicitura indicante un “raccoglitore di informazioni e suggerimenti di base per aiutarti a ottenere il massimo dalla tua esperienza e aiutare tuo figlio a destreggiarsi nella sua”. Da non confondersi con l’area dedicata alla lotta contro il cyber bullismo introdotta ed aggiornata il mese scorso, attiene in questo caso specifico al genitore.
In questo caso, di fatto, il portale è più basilare e pensato allo scopo di introdurre una sorta di alfabetizzazione piuttosto che un how-to sul sito. Si divide in tre sezioni distinte:
- Panoramica sull’azienda (Get to Know)
- Guida ai primi passi (Getting Started): Iscrizione, pubblicazione, condivisione
- Sicurezza (Staying Safe): Qui si enunciano gli standard della community e le norme vigenti in materia di Sicurezza in rete per ogni nazione e/ continente
Il Servizio Facebook Genitori è realmente utile?
Il servizio in se e per se risulta comunque valido ma, a questo punto, la domanda sorge spontanea: “Utilizzeremo questo nuovo servizio?”. Dai dati è emerso che, online, vi è una certa superficialità nella valutazione e delle preoccupazioni in merito alla riservatezza ed al trattamento/tracciabilità dei fati personali. Letta in questi termini, al questione, assume caratteri decisamente opposti a quelli che Facebook stessa si è prefissa attraverso quest’ultima implementazione in-plarform.
Sarebbero, invece, problematiche da destinare alla politica di gestione pubblico-privata, svicolando così in contesti dove individuare la destinazione e l’utilizzo che se ne fa dei nostri dati è cosa ardua.
Ad ogni modo, Facebook mette a disposizione degli strumenti che anticipano, tramite un processo chiaro e conciso di alfabetizzazione interna, il manifestarsi di errori grossolani che, tuttavia, poco possono contro l’estrema superficialità, cui la piattaforma cerca di rispondere attraverso l’introduzione di efficienti tecnologia di Intelligenza Artificiale che operino serrati ed efficaci controlli sui contenuti da pubblicare o meno.
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