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Facebook lancia M, il suo assistente virtuale per smartphone e tablet

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Facebook lancia M, un assistente virtuale che si integra perfettamente con il suo servizio di messaggistica Facebook Messenger. L’assistente è in grado di riconoscere autonomamente, grazie alla sua Intelligenza Artificiale, il contesto della conversazione tra due utenti suggerendo azioni rapide pertinenti.

Ad esempio se due utenti su Messenger parlano di un evento come un concerto o una cena, l’assistente virtuale M può suggerire di aggiungere la data al calendario con tutti i dettagli, oppure prenotare un tavolo o un biglietto per sentire il concerto. Grazie all’analisi delle chat può anche suggerire sticker, emoji o immagini relative all’argomento della conversazione.

Facebook lancia M, il suo assistente virtuale per smartphone e tablet

Uno dei punti di forza dell’assistente di Facebook, M, è la sua integrazione profonda con i chatbot di terze parti disponibili sulla piattaforma di Messenger. Nella conversazione, se si parla di cibo, l’assistente può suggerire di iniziare una conversazione con tantissimi tipologie di bot, come Spotify Music per avere una playlist adeguata mentre si mangia, o Food Recipe per ricevere raccomandazioni su nuove pietanze da poter preparare. 

L’assistente M può essere utilizzato anche per trasferire piccole somme di denaro verso i nostri amici e parenti, anche se al momento la feature è presente esclusivamente per gli utenti americani. Da oggi M è disponibile in altri tre paesi: Australia, Regno Unito e Sud Africa. Per la localizzazione in italiano di M dovremmo aspettare ancora qualche mese: non arriverà prima del 2018.

Facebook ha investito tantissime risorse nella ricerca sulle Intelligenze Artificiali. Proprio di qualche giorno fa è la notizia sconvolgente riguardante due chatbot di Messenger che sono stati “spenti” perché hanno cominciato a sviluppare un proprio linguaggio, incomprensibile agli esseri umani.

L’obbiettivo era quello di creare un metodo di comunicazione più rapido e dinamico per il trasporto delle informazioni, ma un errore di programmazione ha portato i due agenti intelligenti a non rispettare più il linguaggio originale, l’inglese, come lingua preferita per la comunicazione.

 

VIA

 

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