Lo scorso febbraio, Facebook ha come noto aggiunto la possibilità di ‘reagire’ a un post di un nostro contatto, non solo mediante i tradizionali Like, commento o condivisione. Bensì, anche tramite reazioni sotto forma di simpatiche emoticon che raffigurino al meglio il nostro stato d’animo di fronte ad essi. Ecco dunque una risata, il pianto, un cuore, la rabbia e la sorpresa. Emozioni alle quali in occasione della festa della mamma, Facebook ha aggiunto un fiore. Eppure, c’è chi pensa che tali reazioni possano essere semplicemente una nuova trovata del Social per inficiare la nostra privacy e carpire le nostre abitudini.
Per Polizia belga le reazioni di Facebook servono per questione di marketing
La Polizia del Belgio sta infatti sconsigliando i suoi cittadini di utilizzare tali reazioni su Facebook, giacché, tramite esse, il Social deciderebbe poi quali pubblicità mostrare ai suoi utenti. Questo il comunicato della Polizia belga: “The icons help not only express your feelings, they also help Facebook assess the effectiveness of the ads on your profile”. Il Social di Zuckenberg verrebbe così a conoscenza di cosa hanno bisogno i suoi utenti mediante le reazioni che essi scelgono, mostrando così loro le pubblicità e i post che più potrebbero loro interessare, sempre mediante il sistema di algoritmi.
Facebook di nuovo sotto accusa per manipolazione
Insomma, per il social si tratta di un nuovo attacco in merito alla presunta manipolazione dei comportamenti dei propri utenti. Del resto, lo scorso anno il Social ammise che la modifica del profilo in favore dei diritti degli omosessuali fosse anche una sorta di indagine di mercato. Leciti sospetti così poi vennero anche per la modifica del profilo con la bandiera francese in occasione degli attentati di Parigi. In questi giorni, invece, Facebook è accusato di manipolare le notizie da mostrare agli utenti. Quindi non sarebbe un editore obiettivo come ha sempre detto di essere. Dopo questa notizia continuerete ad usare le reazioni?