Come la fibra alimentare attiva i geni antitumorali

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La fibra alimentare è un componente essenziale della dieta umana, noto principalmente per i suoi benefici sulla salute intestinale. Tuttavia, negli ultimi anni, studi scientifici hanno dimostrato che il suo ruolo va ben oltre la semplice regolazione del transito intestinale. Una delle scoperte più affascinanti riguarda la capacità della fibra di influenzare l’attività dei geni antitumorali, contribuendo così alla prevenzione del cancro. Con meno del 10% degli americani che rispettano le linee guida sull’assunzione di fibre, questo studio sottolinea il ruolo fondamentale della fibra nella prevenzione del cancro.

La fibra alimentare, che si trova in alimenti come cereali integrali, legumi, frutta e verdura, non è digeribile dagli enzimi umani. Quando raggiunge il colon, viene fermentata dai batteri intestinali, producendo acidi grassi a catena corta (SCFA), come l’acetato, il propionato e il butirrato. Questi metaboliti hanno effetti profondi sulla salute umana, modulando l’infiammazione, il metabolismo e, sorprendentemente, l’espressione genica.

 

Fibra alimentare e geni antitumorali, una strategia naturale per prevenire il cancro

Tra gli SCFA, il butirrato è particolarmente rilevante per la sua capacità di influenzare l’attività dei geni. Agisce come un inibitore delle istone deacetilasi (HDAC), un gruppo di enzimi che regolano l’espressione genica attraverso modificazioni epigenetiche. Inibendo le HDAC, il butirrato favorisce l’acetilazione delle proteine istoniche, un processo che è associato all’attivazione di geni soppressori tumorali. Questi geni aiutano a prevenire la proliferazione incontrollata delle cellule, un segno distintivo del cancro.

Il cancro al colon è una delle neoplasie più comuni a livello mondiale, ma è anche uno dei tumori più prevenibili attraverso interventi dietetici. Studi epidemiologici hanno dimostrato che una dieta ricca di fibra alimentare riduce significativamente il rischio di sviluppare questa malattia. Il butirrato prodotto dalla fermentazione della fibra non solo attiva i geni antitumorali, ma induce anche l’apoptosi, o morte cellulare programmata, nelle cellule cancerose, senza danneggiare quelle sane.

Sebbene gran parte degli effetti benefici della fibra siano stati studiati nel contesto del colon, gli SCFA possono avere un impatto sistemico. Una volta assorbiti nel circolo sanguigno, questi metaboliti possono raggiungere altri organi e tessuti, influenzando l’attività genica in siti distanti. Ad esempio, il propionato è stato associato alla modulazione del metabolismo lipidico nel fegato, mentre l’acetato può influenzare l’attività cerebrale e immunitaria.

Il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nella mediazione degli effetti della fibra. Una comunità batterica diversificata e sana è fondamentale per una fermentazione ottimale della fibra e la produzione di SCFA. Inoltre, studi recenti hanno evidenziato che il microbiota può modulare l’attività di geni coinvolti nella risposta immunitaria e nella riparazione del DNA, processi chiave nella prevenzione del cancro.

 

L’assunzione media di fibra nella popolazione è spesso inferiore alle raccomandazioni

Nonostante i benefici comprovati, l’assunzione media di fibra nella popolazione è spesso inferiore alle raccomandazioni. Per massimizzare i benefici della fibra, è essenziale includere una varietà di fonti nella dieta quotidiana, come cereali integrali, legumi, frutta e verdura. Questo approccio non solo garantisce un adeguato apporto di fibra, ma supporta anche la diversità del microbiota intestinale.

La ricerca sul rapporto tra fibra e geni antitumorali è ancora in evoluzione. Gli scienziati stanno esplorando il potenziale uso terapeutico degli SCFA e di altri metaboliti derivati dalla fibra per il trattamento del cancro e di altre malattie croniche. Inoltre, lo studio delle interazioni tra dieta, microbiota e genetica potrebbe aprire la strada a interventi personalizzati per la prevenzione e la gestione del cancro.

La fibra alimentare rappresenta un elemento chiave per la salute umana, con un impatto che va ben oltre il benessere intestinale. La sua capacità di influenzare l’attività dei geni antitumorali attraverso la produzione di SCFA mette in luce l’importanza di una dieta equilibrata e ricca di alimenti vegetali. Investire in abitudini alimentari sane è una strategia potente per prevenire il cancro e promuovere il benessere generale.

Immagine di freepik

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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