Samsung conferma ufficialmente che il Galaxy Note 7 esplodeva davvero per colpa delle batterie. Tutta la dinamica della vicenda è stata spiegata in un comunicato rilasciato oggi.
Il problema nasce dalle batterie realizzate dalla azienda controllata Samsung SDI, troppo grandi per il vano a cui erano destinate. Samsung è quindi corsa ai ripari, affidando alla Amperex la produzione delle nuove batterie, che però, probabilmente per colpa della produzione eccessivamente accelerata, sono usciti dalla fabbrica con gravi difetti, responsabili dei numerosi casi di esplosione.
Koh Dong-Jin, responsabile della divisione Mobile Samsung, ha dichiarato che non c’erano altri problemi nei terminali oltre a quelli appunto relativi alla batteria, e si è scusato con tutti gli utenti per l’errore che si è verificato. Il dirigente Samsung ha anche dichiarato che le indagini svolte in seguito a questo incidente non sono soltanto importanti per la società coreana, ma per tutto il mondo della telefonia.
Samsung ha molto da farsi perdonare, ma una dichiarazione simile, che a prima vista sembra una disperata ricerca al lato positivo in una vicenda estremamente negativa, è assolutamente coerente alla realtà dei fatti. Il Galaxy Note 7 infatti è stato protagonista di una sequenza di errori di produzione che hanno rivelato due caratteristiche critiche delle batterie al litio che prima erano fondamentalmente sconosciute. Il fatto che questi incidenti si siano rivelati inoltre, ha reso necessaria una commissione di analisi del fenomeno composta sia da laboratori interni che esterni, facendo fare un salto in avanti alle procedure di controllo qualità che da oggi saranno necessarie per il rilascio di un nuovo prodotto.
Samsung ha inoltre dichiarato di aver esteso i controlli di sicurezza sulle batterie: l’alimentazione dei nuovi dispositivi dovrà passare ben 8 prove differenti prima di ricevere il via libera per l’uscita sul mercato.
Il Galaxy Note 7 è stato ritirato definitivamente dal mercato nell’Ottobre scorso, rappresentando un danno per la società stimato intorno ai 5 miliardi di dollari. Nonostante questo, la società ha presentato un bilancio in crescita del 50% nell’ultimo trimestre 2016. Aveva ragione Oscar Wilde: “che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è che se ne parli”.
Possiamo in ogni caso mettere la parola “fine” a questa vicenda assolutamente spiacevole, che finisce con la certezza, o la speranza, che tutto il mondo della telefonia abbia imparato qualcosa.