Una pagnotta di pane è stata prodotta utilizzando un lievito di 4.500 anni fa, trovato in alcune antiche ceramiche egiziane. L’egittologa Serena Love e il microbiologo Richard Bowman hanno aiutato Seamus Blackley, noto per essere uno dei creatori della console Xbox, a raccogliere campioni di questo antichissimo lievito circa due settimane fa. Su di esso sono stati usati sterilizzatori UV prima di “dargli da mangiare” organismi per prepararlo alla cottura.
Blackley ha usato la miscela tipica dell’epoca: orzo, einkorn e kamut per creare la pagnotta. Ha twittato dal vivo il suo insolito progetto, condividendo la foto di una forma di pane con la didascalia: “L’aroma è qualcosa di indescrivibile, non ho mai sentito nulla del genere. È molto più dolce e più ricco della pasta a cui siamo abituati. È una differenza abissale. Dopo che si sarà raffreddato, lo assaggeremo!”. Dopo aver provato i prodotti da forno, Blackley lo ha descritto come “leggero e arioso” ed ha aggiunto: “L’aroma e il sapore sono incredibili. Sono molto emozionato e stupito che il nostro esperimento abbia funzionato“.
Dalla Xbox all’antico pane egizio: l’eclettico Seamus Blackey è entusiasta del risultato
Ora intende imparare i metodi di cottura dell’antico Egitto per replicare perfettamente il pane di migliaia di anni fa. Il biologo dell’Università dello Iowa Richard Bowman ha ideato un metodo per raccogliere i microbi dalle antiche ceramiche senza recar loro danni. “Si pompa delicatamente un fluido con una siringa e del cotone sterile a contatto con la ceramica. Si inzuppa e lo si aspira in un secondo momento“, ha dichiarato Bowman al Times. La soluzione nutre i microbi, ha spiegato, aggiungendo che “non ci vuole molto perché i microrganismi si ‘sveglino‘ “.
Prima che qualsiasi impasto possa essere creato, tuttavia, la coppia di studiosi ha dovuto distinguere quali microrganismi raccolti provenissero effettivamente dai tempi antichi e quali potrebbero essere stati contaminati da elementi moderni. “Nel laboratorio caratterizzeremo e separeremo i vari organismi che abbiamo raccolto“, ha scritto Blackley su Twitter. Possiamo quindi vedere ciò che è moderno, e probabilmente un contaminante, e ciò che è antico.