Negli ultimi tempi si è potuto constatare come la fiducia nel brand Google in relazione all’universo di prodotti wearable equipaggiati con OS Android Wear sia drasticamente scesa a zero portando ad una rivalutazione delle preferenze degli OEM che, in ultimo, hanno visto non soltanto un preventivo abbandono della scena da parte di Motorola, ma anche un contestuale cambio di rotta degli altri produttori che, inoltre, si sono professati favorevoli all’universo software dei prodotti Samsung Tizen, indubbiamente attuali leader dell’intero mercato.
Google intende stravolgere le sorti della situazione uscendo da un circolo mediatico che non giova certamente ad una società che, invece, sta offrendo il tutto per tutto nel campo della telefonia mobile e delle innovazioni fornite dai nuovi sistemi automatici a reti neurali self-learning. Con Android Wear 2.0, di fatto, il colosso di Mountain View conta di estirpare questo stereotipo offrendo anche due nuove prime soluzioni da rilasciarsi ad inizio 2017, con la chiara intenzione di estendere il merchandising dei propri prodotti nel ramo degli indossabili da polso.
Le occasioni, di certo, non mancheranno. In primo luogo si avrà il consueto Consumer Electronics Show di Las Vegas in programma per il mese di Gennaio 2017 e, successivamente, il Salone Mondiale dell’Orologeria e della Gioielleria in programma per la fine del mese di Marzo 2017. La notizia in merito alla commercializzazione di questi device giunte quasi in via ufficiale da parte di Jeff Chang, product manager Android Wear che, nel corso di una recente intervista rilasciata nelle pagine del noto portale estero di The Verge ha riferito dell’imminente uscita dei nuovi wearable Google.
Indossabili per i quali, vista la politica propria dell’azienda, non sono trapelate informazioni specifiche, sebbene ci si aspetti quantomeno l’implementazione on-board di un sistema NFC che renda attivo il sistema di pagamento Android Pay, da affiancarsi al Samsung Pay introdotto per le nuove proposte top di gamma per la serie Samsung Gear S3 smartwatch. I nuovi indossabili saranno distribuiti e commercializzati con apposto il brand della casa produttrice (per il momento ignota) e non con la dicitura Pixel, come inizialmente auspicato.
L’esperienza di utilizzo, inoltre, non manifesterà stravolgimenti in relazione all’utilizzo multi-piattaforma. In questi termini, quindi, non sono da ravvisare particolari differenze in relazione all’usabilità su Android ed iOS, che risulteranno identici in funzioni ed interfaccia grafica.
Google smartwatch, quindi, intende seriamente svicolarsi dal paradigma che vuole un sistema destinato ormai all’oblio digitale, per rifarsi ad un’idea di piattaforma aggiornata ed al passo con i tempi, tramite cui offrire al consumatore il meglio delle tecnologie indossabili. Il 2017 si popolerà di nuove proposte hardware e software per il mondo dei device Smart da polso. Scopriremo ulteriori dettagli solo col tempo. Intanto, facci sapere che cosa ne pensi al riguado.
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