La fitta rete di cavi sottomarini che trasmette dati in tutto il mondo potrebbe un giorno essere utilizzata per monitorare terremoti e tsunami. Durante un test eseguito lo scorso anno, infatti, uno dei cavi in fibra ottica di Google è stato in grado di rilevare con successo i terremoti nelle vicinanze rilevando distorsioni negli impulsi luminosi inviati lungo il cavo. Potrebbe essere una novità molto utile ed interessante in ottica futura.
“Possiamo trovare un modo meno costoso per coprire l’oceano con sensori geofisici? Esiste già questa infrastruttura di cavi di telecomunicazione là fuori. Se riesci a trasformarli in sensori, è meraviglioso, ed è quello che stiamo facendo ora”, afferma Zhongwen Zhan, autore principale dello studio.
I cavi di Google per rilevare i terremoti
Il nuovo approccio sfrutta ciò per cui i cavi sono già progettati. Quando un trasmettitore a un’estremità del cavo invia un segnale luminoso che trasmette dati, le onde luminose sono orientate in una particolare direzione. Se un terremoto colpisce, potrebbe scuotere, piegare o attorcigliare il cavo e questo cambia l’orientamento delle onde luminose. All’altra estremità del cavo, Google nota le distorsioni e le corregge. Da qui, si potrebbero quindi avvisare terremoti e tsunami in tempo reale.
La capacità di vedere gli tsunami mentre sono ancora lontani dalla riva potrebbe salvare vite umane. Oltre ad avere una vista migliore dell’oceano rispetto al piccolo numero di sensori esistenti specificamente progettati per cercare gli tsunami, i cavi in fibra ottica possono anche inviare avvisi a riva molto più velocemente, forse nel giro di pochi millisecondi, secondo Google.
“Siamo onorati ed entusiasti della possibilità di collaborare con le comunità di ricerca ottica, sottomarina e sismica per utilizzare tutta la nostra infrastruttura di cavi per maggiori vantaggi per la società”, ha scritto un portavoce della multinazionale in un blog lo scorso luglio.