I robot stanno già prendendo il controllo del mondo, secondo Andrew Yang

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Nella scena politica statunitense mancava proprio un araldo dell’ascesa dei robot; quest’uomo è Andrew Yang. L’imprenditore è infatti in lizza per le primarie presidenziali nelle schiere dei democratici, dove, inaspettatamente, sta andando anche piuttosto bene. Quando ha iniziato la sua avventura politica, Yang era poco conosciuto, ma oggi è addirittura settimo nei sondaggi, davanti a molti politici esperti, sulla strada per diventare una figura di rilievo politico nazionale.

 

I robot sono già qui e sempre più persone si dicono preoccupate

A meno di stravolgimenti della tabella di marcia, Yang non sarà però il candidato democratico nel 2020. Tuttavia, il punto principale della sua campagna elettorale ha contribuito a renderlo piuttosto popolare: infatti, Yang è il primo candidato politico del mondo a basare la propria campagna sull’automazione. In altre parole, egli sostiene che i robot stiano man mano prendendo il posto degli umani nelle mansioni lavorative, soprattutto nel settore industriale; se non facciamo qualcosa al riguardo, potremmo trovarci in grossi guai, sostiene Yang.

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In realtà, il problema è molto più sentito di quanto si pensi. Basta digitare la frase “macchine coscienti” su Google perchè il suo algoritmo ci mostri un elenco di suggerimenti piuttosto inusuale. Le macchine potranno davvero sostituire gli umani? Le macchine conquisteranno il mondo? Secondo un sondaggio, la stragrande maggioranza dei cittadini intervistati in dieci paesi diversi ritiene che robot e computer prenderanno il controllo di molti degli aspetti del nostro lavoro.

 

Il caso del fallimento della Thomas Cook Airlines è emblematico, secondo Yang

L’immaginario comune, che vede i robot in veste di operai e segretari d’ufficio è perlopiù tratto dalla letteratura moderna, in particolare dai romanzi fantascientifici. Ma il signor Yang afferma che i computer stanno già prendendo il posto degli umani, anche se non nel modo che la maggior parte di noi immagina. Basta guardare le scene negli aeroporti e resort di tutto il mondo, dove i vacanzieri bloccati lottano per far fronte al recente fallimento della Thomas Cook Airlines. La società da un lato è fallita per l’insostenibile mole di debiti contratti, ma anche a causa del sempre più incisivo ricorso all’automazione.

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La storia risale agli anni ’50, quando American Airlines sviluppò il primo servizio di prenotazione computerizzato, noto come “Sistema di Distribuzione Globale“, o GDS. Fino a quel momento, le informazioni sul volo erano scritte su carta e archiviate ed era impossibile verificare rapidamente se fosse disponibile un volo. Il GDS ha cambiato tutto ciò, rendendo possibile verificare la disponibilità per tutti i voli American Airlines e, col tempo, il sistema si è esteso all’intero settore delle compagnie aeree; ma secondo alcuni, il sistema ha gettato le basi per la sostituzione della figura degli agenti di viaggio, rendendo le informazioni sui voli consultabili in formato elettronico.

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