I satelliti Starlink di SpaceX, progettati per fornire internet ad alta velocità in tutto il mondo, stanno creando notevoli problemi alla comunità scientifica. Le interferenze provocate da questi satelliti, soprattutto dalla nuova generazione Starlink V2, sono diventate una minaccia crescente per le osservazioni astronomiche.
Un team di ricercatori dell’Istituto olandese di radioastronomia (ASTRON) ha segnalato che i satelliti V2 emettono onde radio 32 volte più intense rispetto ai loro predecessori, accecando i radiotelescopi e ostacolando l’esplorazione di fenomeni cosmici come i buchi neri, le galassie lontane e gli esopianeti. Questo inquinamento radio è un grave ostacolo per la ricerca scientifica, rendendo più difficile studiare l’Universo nelle sue forme più deboli e distanti.
Nonostante SpaceX abbia tentato di mitigare i problemi della prima generazione di satelliti, la nuova serie ha peggiorato la situazione, con radiazioni indesiderate che superano di gran lunga i limiti stabiliti dalle autorità internazionali delle telecomunicazioni. I satelliti V2 sono così luminosi che oscurano le fonti di luce più deboli nello spazio, paragonabili alla differenza tra la debole luce delle stelle e la luminosità della Luna piena.
Gli astronomi, come Jessica Dempsey di ASTRON, hanno lanciato l’allarme sul peggioramento della situazione man mano che SpaceX continua a lanciare decine di satelliti ogni settimana. Se non verranno adottate misure più incisive per ridurre l’impatto dei satelliti sulle osservazioni, l’astronomia terrestre potrebbe subire danni irreversibili.
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