Entro almeno 82 anni, il mondo potrebbe entrare in un “territorio sconosciuto“. Un evento che, in periodi precedenti, era legato alla “estinzione di massa” della popolazione. Questo è quanto è stato rivelato da un gruppo di scienziati del Centro Lorenz del Massachusetts Institute of Technology. In pratica, essi spiegano che un fenomeno altamente distruttivo potrebbe avere le conseguenze ecologiche più disastrose che potrebbero verificarsi entro 10 mila anni, ma avrebbero inizio nel 2100.
I dettagli di informazioni che gli scienziati otterranno entro quell’anno, tutti inerenti l’atmosfera e lo stato di salute degli oceani, saranno determinanti. In particolar modo in riferimento all’accumulo di una quantità sufficiente di carbonio che potrebbe soffocare qualsiasi specie vivente sulla Terra.
Lo studio spiega che “il rischio consiste in una quantità critica di carbonio, superiore a 310 gigatoni (1 gigatone = 1 miliardo di tonnellate)”. Ciò non significa che il disastro possa determinarsi in pochi giorni o da un giorno all’altro. Significa che, se lasciato indisturbato, il ciclo del carbonio si sposterà in una zona che potrebbe non essere più stabile e potrebbe comportarsi in un modo difficile da prevedere”, spiegano gli esperti. Che, aggiungono, le cinque estinzioni di massa e che si sono verificate in passato negli ultimi 540 milioni di anni, hanno lo scopo di far luce sulle possibili conseguenze. Si parla di conseguenze ecologiche, tra le più disastrose che potrebbero manifestarsi nella linea del tempo terrestre ma che, proprio su questa linea temporale, segnano una soglia oltre la quale il nostro pianeta potrebbe pericolosamente entrare in un “territorio sconosciuto”.
Quale, gli esperti faticano a prevederlo.