Nelle Azzorre si sta compiendo un’impresa senza precedenti: il più grande progetto di restauro ecologico mai realizzato nell’arcipelago sta riportando in vita la foresta di Laurissilva. Grazie a un attento lavoro di rimozione delle specie invasive, stabilizzazione dei pendii e piantumazione di piante autoctone, il fragile ecosistema insulare sta ritrovando il suo equilibrio naturale.
Gli ambientalisti hanno lavorato instancabilmente per creare condizioni favorevoli alla crescita della vegetazione nativa. E ora gli sforzi stanno dando i loro frutti: il sanguinho (Frangula azorica), una specie fondamentale della Laurissilva, sta tornando a popolare l’area, grazie anche all’aiuto di insospettabili alleati: gli uccelli.
Gli uccelli “giardinieri” della foresta
Uno degli aspetti più sorprendenti del progetto è la funzione degli uccelli locali nel processo di rigenerazione. Gli studiosi della Società Portoghese per lo Studio degli Uccelli (SPEA) hanno osservato che specie come il Priolo (Pyrrhula murina), un piccolo fringillide endemico, si nutrono delle bacche rosse del sanguinho e disperdono i semi in nuove aree.
Secondo Tarso Costa, esperto di conservazione presso SPEA, “abbiamo trovato molte piante di sanguinho in zone dove non ci sono individui adulti a produrre semi. Ciò dimostra che gli uccelli stanno attivamente contribuendo alla diffusione della specie, permettendo alla foresta di rigenerarsi in modo autonomo.”
Una lotta continua contro le specie invasive
Il grande ostacolo alla rinascita della foresta Laurissilva è la presenza di piante invasive, capaci di soffocare la vegetazione nativa e impedire la crescita di nuove specie. Rimuoverle è solo il primo passo: il vero successo si misura nella capacità dell’ecosistema di mantenersi stabile nel tempo.
Grazie all’azione degli uccelli, il sanguinho sta dimostrando un grande potenziale nel riempire gli spazi lasciati liberi dalle piante esotiche. Questo significa che, una volta avviato, il processo di rigenerazione può diventare autosufficiente, garantendo un futuro più verde alle Azzorre.
Un modello di conservazione replicabile
L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di conservazione ambientale, dimostrando che il ripristino degli ecosistemi può avvenire in armonia con la natura stessa. “” conclude Costa.Vedere gli uccelli diffondere i semi in modo naturale è una prova tangibile del successo di questo intervento
Mentre il mondo celebra la Giornata Mondiale delle Foreste, il progetto delle Azzorre dimostra che, con impegno e strategie mirate, è possibile ridare vita agli ecosistemi compromessi, trasformando il sanguinho in simbolo della resilienza ambientale.
Foto di Artiom Vallat su Unsplash