La NASA ha svelato i suoi piani per la costruzione di un telescopio da “difesa planetaria” dal costo di 600 milioni di dollari allo scopo di rilevare asteroidi in rotta di collisione con la Terra. Il telescopio è stato svelato dopo che un asteroide, potenzialmente in grado di distruggere una città ha sfiorato il nostro pianeta circa due mesi fa. L’asteroide in questione era stato infatti rilevato solo un giorno prima di entrare nelle “campo visivo” dei nostri telescopi!
In merito al passaggio dell’asteroide, l’ufficiale di difesa planetaria della NASA, Lindley Johnson ha ammesso: “L’episodio ci ha preso davvero alla sprovvista ma è un elemento interessante, che ci fornisce il pretesto per approfondire e prendere coscienza dei limiti della nostra rete di satelliti“. Inoltre, Paul Chodas, direttore del Center for Near-Earth Studies della NASA, ha dichiarato: “Questo oggetto ha oltrepassato un’intera serie di reti di acquisizione particolarmente sensibili. Mi chiedo quante volte si sia verificata questa situazione senza che l’asteroide venisse nemmeno rilevato“.
Il nuovo telescopio funzionerà ad infrarossi
Tale è stata la serietà della potenziale minaccia, peraltro scampata per un soffio, che ha fornito un pretesto per svelare al mondo il nuovo telescopio della NASA, in modo da riuscire a rilevare questi corpi celesti da più lontano. Il nuovo telescopio funzionerà ad infrarossi e sarà basato su un progetto già noto all’azienda spaziale americana: NEOCam, proposto nel 2013. Il fallimento del progetto NEOCam era stato peraltro definito uno dei più grandi fallimenti della storia della NASA.
Al fine di incassare un maggior numero di finanziamenti, il telescopio è classificato come “difesa planetaria” piuttosto che come “missione scientifica“. Quindici anni fa infatti, il Congresso degli Stati Uniti aveva incaricato la NASA di rilevare almeno il 90% dei “Near Earth Objects” (NEO) con una larghezza superiore a 140 metri entro il 2020. Nonostante non siano stati stanziati finanziamenti per il progetto, sono stati catalogati circa 20.000 NEO. Il nuovo satellite, tuttavia, dovrebbe aumentare la possibilità di scoprire questi oggetti del 65% entro i suoi primi cinque anni di attività, secondo la NASA.
Scovare questi “bolidi” è un’impresa complessa, ma la NASA si dice pronta a tutto
Lori Glaze, direttore della divisione scientifica della missione, ha dichiarato: “Penso che questo sia un grande passo; è qualcosa che volevamo fare da tempo”. “Allo stato attuale, il processo di scoperta degli asteroidi è stato paragonato al tentativo di cercare un ago in un pagliaio“, secondo l’astronomo Amy Mainzer, membro della missione di caccia agli asteroidi della NASA. Mainzer ha poi aggiunto: “I NEO sono molto piccoli e lontani da noi nello spazio. Alcuni di essi sono talmente scuri che cercare di collocarli sullo sfondo nero dello spazio è un’impresa molto ardua“.
Attualmente, la maggior parte del budget della NASA viene speso per la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) in fase di costruzione da parte del laboratorio di fisica applicata della John Hopkins University. Il suo completamento è previsto entro il 2021. DART cerca di verificare la possibilità di deviare il percorso di un asteroide, invece di distruggerlo. Sebbene il finanziamento sia una grande scommessa per il progresso dei sistemi di difesa spaziale, la missione segna un passo storico per la NASA, che recepisce una proposta di soggetti esterni e la sviluppa grazie alla sua organizzazione interna.