Un recente studio condotto da ricercatori delle università australiane Monash, Melbourne e RMIT ha rilevato un legame tra l’implementazione di Internet ad alta velocità e un incremento dell’obesità. La ricerca, pubblicata su Economics & Human Biology, suggerisce che il miglioramento della connettività digitale potrebbe avere implicazioni negative per la salute fisica.
I ricercatori hanno analizzato 14 anni di dati longitudinali dal sondaggio Household, Income and Labour Dynamics in Australia (HILDA), incrociandoli con i dati sull’implementazione della National Broadband Network (NBN), una rete di infrastrutture digitali avviata nel 2012.
L’analisi ha rivelato che un aumento dell’1% nell’adozione dell’NBN è stato associato:
Secondo lo studio, l’accesso più rapido a Internet ha diminuito la probabilità che le persone raggiungessero i livelli minimi di attività fisica raccomandati dall’OMS. Inoltre, il maggior utilizzo di Internet sembra aver influenzato le abitudini alimentari, promuovendo uno stile di vita sedentario e comportamenti alimentari meno salutari.
Con Internet ad alta velocità, attività tradizionali come passeggiate, esercizio fisico o cucina casalinga possono essere sostituite da ore passate davanti a uno schermo. La fruizione di streaming, giochi online e social media contribuisce a un comportamento più sedentario, mentre l’aumento della consegna di cibo a domicilio favorisce scelte alimentari meno equilibrate.
Gli autori dello studio auspicano che i risultati stimolino la consapevolezza sull’impatto di Internet sullo stile di vita. Suggeriscono l’adozione di politiche che promuovano:
Mentre l’accesso a Internet ad alta velocità offre innegabili vantaggi in termini di connessione e produttività, è essenziale riconoscere e mitigare i suoi potenziali effetti collaterali sulla salute. Bilanciare l’uso della tecnologia con attività fisiche e una dieta equilibrata è fondamentale per preservare il benessere complessivo.
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