Il tutto ha avuto inizio circa due anni e mezzo fa, quanto un uomo inglese, Richard Browning, si è messo in testa di volare come Iron Man. Inizialmente il suo intento non era quello di creare una tuta, ma semplicemente quello di trovare un modo per riuscire a volare. In molti leggendo queste parole penseranno che si tratti di un pazzo, ebbene pare proprio che a distanza di due anni sia riuscito nel suo intento.
C’è da dire che il progetto non è stato per niente facile da sviluppare. Richard ha iniziato quasi per gioco nella sua fattoria di famiglia nelle campagne inglesi. Dove, per esperimento, a provato a montarsi quattro micro turbine a gas sul corpo. Precisamente due alle braccia e due alle gambe. Non c’è bisogno di dire che per quanto l’idea potesse sembrare geniale non portò ai risultati sperati. Nonostante ciò però Richard non si diede per vinto. Lui voleva volare come Iron Man e doveva riuscirci. Da quel giorno diede inizio ad una serie di sperimentazioni che lo hanno portato nel giro di poco tempo alla creazione di una vera e propria tuta volante.
Richard Browning: l’inventore della reale tuta di Iron Man
Browning stesso ci tiene a dire che le prime prove del suo segreto progetto non sono andate proprio come lui si aspettava. I suoi primi pseudo-volo duravano pochi secondi e non andavano oltre il mezzo metro. Risultavano essere davvero poco controllabili. Basti pensare che lui stesso ha detto di alzare immense nuvole di polvere dal suolo ogni qualvolta atterrava. Il sistema di accelerazione era posizionato sulla mano e risultava essere ancora nei primi stadi di sviluppo. Nonostante tutto, questo diede l’impulso a Browning che pensò davvero di potercela fare: “quello fu il primo momento in cui mi sono reso conto che sarebbe potuto funzionare sul serio” ha affermato.
I test da quel momento sono stati i più svariati, Richard rimaneva giornate intere a pensare e sopratutto a testare metodologie di volo. Il tutto senza raggiungere i risultati sperati. Addirittura la moglie lo prego di fermarsi, ma fu proprio in quell’occasione che egli ebbe il colpo di genio. Creare una tuta come quella di Iron Man sarebbe stata la scelta giusta da attuare. Legare un motore a reazione ad una tuta per dar vita ad un prodotto all’altezza di quello usato da Tony Stark.
Leggi anche: Samsung Galaxy S8: ecco i primi benchmark con Exynos 8895, iPhone 7 Plus battuto di poco
Tuta Iron Man: 9 mesi sono stati necessari per produrla
Nove mesi sono stati necessari al completamento della tuta dopo il primo volo effettuto da Richard. Il risultato però è stato magnifico. Una tuta dotata di un leggero e brillante esoscheletro al quale sono collegate la bellezza di 6 turbine a gas che permettono di dare al corpo una spinta combinata. Strabiliante se si pensa che il peso complessivo della tuta è di 130 Kg. Due motori sono montati su ciascun braccio mentre altri due sono posizionati sulla schiena per dare la giusta stabilità e bilanciamento al peso corporeo. La tuta è poi completata da degli stivali ultra leggeri che vengono importati direttamente dagli Stati Uniti.
E’ Dedalo il nome che gli è stato attribuito e permette di sollevare la persona verticalmente per poi muoversi nello spazio grazie ai movimenti del corpo. Ricordiamo che i primi voli di Richard durano solo pochi secondi. Grazie a questa tuta invece è riuscito ad arrivare a 12 minuti di volo. Il progetto è ancora pienamente in fase di sviluppo e di conseguenza si prospetta che il tempo di volo continuerà ad aumentare nei prossimi stadi di avanzamento.
“c’è ancora molto da fare” ha detto Browning in un intervista a Wired “ma un giorno sarete letteralmente capaci di andare in giro per il vostro giardino decollando, volando verso l’alto fino a riscendere e atterrare”
Leggi anche: Ecco perchè gli analisti Apple non temono l’uscita del Samsung Galaxy S8
Tuta Iron Man: tutt’altro che semplice da portare
Portare la tuta Iron Man non risulta essere per niente facile, almeno per il momento. Come già detto, questa si serve dei movimenti del corpo per muoversi nello spazio. Di conseguenza anche un minimo movimento errato può risultare pericoloso.
“il modo in cui si deve bilanciare il corpo fa assumere una posizione che è del tutto simile a quella assunta da Stark nel film, Quando Stark ha costruito per la prima volta la tuta nel suo laboratorio se ne andava in giro schiantandosi sulle sue auto” questo per far capire quanto sia simile la tuta reale a quella del film. “E’ stato davvero un momento divertente quando abbiamo scoperto che alla fine dei conti è come se avessimo guardato il film ed eseguito i compiti a casa”
Leggi anche: Samsung Galaxy S8 Microsoft Edition: tutti i dettagli sulla versione custom dell’ultimo top di gamma
Richard Browning: il vero Iron Man
La tuta ha un costo di produzione che Browning stima intorno alle 40 mila sterline. La velocità che questa può raggiungere si aggira intorno ai 450 km orari. Nonostante ciò Richard afferma di non averla testata nel pieno delle sue capacità: “Se posiziono le mie braccia parallelamente al mio corpo puntandole verso il basso, accelererei in maniera davvero veloce verso l’alto, ma non lo farei perchè non ho con me un paracadute”
L’Iron Man suit è in constante miglioramento. Un’ultima consistente miglioria riguarda l’aggiunta di un display LCD fornito da Sony il quale permette ad esempio di monitorare il livello di carburante ancora disponibile. Senza di quello infatti Browning era costretto a giudicare i livelli di carburante in base alle espressioni facciali date da chi lo assisteva mentre lui era in volo. Una cosa molto scomoda nonchè molto pericolosa. E non finisce qui, si prospetta che nei prossimi tempi si aggiungano altre migliorie di questo genere di modo da rendere il prodotto più sicuro e all’avanguardia possibile.
Richard afferma che imparare a controllare la tuta risulta molto semplice ed intuitivo. Non si tratta di un elicottero, i comandi sono spontanei. Nonostante ciò c’è da dire che Richard conduce una vita atletica che permette di identificarlo in un vero e proprio Iron Man. Di certo non tutte le tipologie di persone sarebbero adatte a pilotare un oggetto del genere. Bisogna tener conto di tutta una serie di parametri che poco hanno a che fare con la semplicità. Di certo la storia personale di Browning è stato un punto a favore nella creazione di questa tuta.
Leggi anche: Iphone 8: quattro caratteristiche necessarie per battere Galaxy S8, che intanto arriva negli store Microsoft
Michael Browning: l’ispirazione del progetto
Il padre di Richard, Michael Browning era un ingegnere aeronautico che lavorò alla fabbrica di elicotteri Westland, nonostante ciò lui voleva diventare un inventore. Quindi egli lasciò il suo lavoro per dedicarsi alla sua passione. Malgrado le innumerevoli invenzioni, alcune tra le quali molto utili, egli non riuscì a guadagnare i soldi necessari al mantenimento della famiglia e per questo si tolse la vita. All’epoca Richard aveva solo 15 anni e l’evento lo segnò molto.
RIchard Browning ha iniziato il tutto come hobby ma c’è da dire che con il tempo ha anche pensato ad un modo per creare un business intorno a questa tuta. Ha messo in pratica un progetto chiamato Gravity. Egli in pratica ha preso uno spazio all’interno dell’Olympic Park per creare il “laboratorio di Tony Stark” all’interno del quale darà lezioni di volo a pagamento per individui benestanti.
Nel frattempo però Richard non perderà di vista il suo sogno. Realizzare una tuta degna di Iron Man che permetta di volare in piena autonomia. E in questo senso si impegnerà finchè non avrà raggiunto il suo scopo.
Fonte: Wired.uk