Invecchiare vuol dire anche ritrovarsi con un apparato vascolare più compromesso e questo indipendentemente dallo stile di vita; certo, quest’ultimo influisce parecchio, ma comunque ci sono aspetti che comunque sfuggono al nostro controllo. L’irrigidimento delle arterie è un processo che centra, ma che in realtà non è mai stato compreso appieno, ma una nuova ricerca potrebbe aver fatto luce su qualche mistero. Notizia ancora più bella è che queste scoperte si possono tradurre anche con trattamenti più mirati che aiuteranno a prevenire patologie come gli infarti e gli ictus.
Per essere più precisi, quello che finora non si conosceva sull’irrigidimento delle arterie era legato ai depositi di calcio. Quest’ultimi sono i responsabili di quello che accade ai vasi, ovvero accumulandosi ne riducono la capacità elastica. Quello che finora erano sconosciuto era il motivo per cui avvenivano questi accumuli, ma la risposta sembrerebbe essere una molecola specifica ovvero ADP-Ribose.
Irrigidimento delle arterie e la vecchiaia
Ecco una dichiarazione della biologa cellulare Cathy Shanahan: “Questo indurimento, o biomineralizzazione, è essenziale per la produzione di ossa, ma nelle arterie è alla base di molte malattie cardiovascolari e altre malattie associate all’invecchiamento come la demenza. Questo indurimento, o biomineralizzazione, è essenziale per la produzione di ossa, ma nelle arterie è alla base di molte malattie cardiovascolari e altre malattie associate all’invecchiamento come la demenza.”
Ora che è stato individuato il responsabile si può pensare ad una cura e apparentemente per nostra fortuna quest’ultima passa attraverso un antibiotico già in uso, la minociclina la quale viene usata per combattere l’acne. Nei primi test di laboratorio sui topi l’antibiotico ha avuto successo e ora si punta ai test clinici che dovrebbero avvenire entro 18 mesi.