Uno dei disastri ecologici più grossi del nostro tempo, tra i tanti che ci sono stati, è sicuramente la Great Pacific Garbage Patch. L’isola di rifiuti che turbina al centro del pacifico è al centro di diversi progetti che mirano a risolvere in parte il problema. Di recente, una spedizione del progetto Kaise è riuscita a recuperare 103 tonnellate di rifiuti, la più vasta pulizia dell’Oceano della Storia.
Si tratta di un primo traguardo e l’organizzazione spera di poter replicare alla prossima partenza. A questo ci hanno messo quattro giorni per riuscirsi e sono già pronti per ripartire. Un successo avvenuto anche grazie all’uso della tecnologia.
Hanno sfruttato i GPS per poter tenere sotto controllo le correnti oceaniche le quali, sono in grado di muovere una grande quantità di rifiuti in poco tempo. Se non si controllano tale correnti, risulta quasi impossibile riuscire agire efficacemente contro questo disastro.
L’isola di plastica: un goccia in mezzo a un mare di rifiuti
Se da un lato oltre 100 tonnellate di rifiuti rimosso suona come un successo, un successo senza precedenti, la realtà è disarmante. Purtroppo, secondo i calcoli degli esperti, nei mari sono presenti oltre 150 milioni di tonnellate di plastica.
Come sappiamo è un problema in quanto quando la plastica si distrugge in pezzi piccoli, entra in circolo. I peschi li mangiano e poi finiscono sulle nostre tavole. Oppure finiscono nel circolo dell’acqua tanto che spesso e volentieri piove letteralmente plastica. Ormai la si trova ovunque, sulle spiagge, nei ghiacci al Polo Nord e Sud, sui ghiacciai delle montagne o nei luoghi più remoti della terra.