Quello che sembrava un evento normalissimo nello spazio, ovvero un mini meteorite che in viaggio ad alta velocità è finito per bucare una navicella ancorata all’ISS, si è rivelato essere tutt’altra storia. Questo è quello che ha rilevato il rapporto a seguito dell’incredibile passeggiata effettuata dai due cosmonauti russi che si erano impegnati a riparare il danno sulla Soyuz. Era un passaggio necessario in quanto il danno avrebbe impedito il rientro sulla Terra.
Il tutto era cominciato il 29 agosto 2018 quando gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale avevano notato una abbassamento di pressione. Una minuziosa ricerca ha evidenziato la presenza di piccolissimo foro di appena 2 millimetri nella capsula russa attraccata esternamente alla stazione. L’effettiva riparazione è avvenuta solamente questo dicembre più precisamente martedì 11 dopo una lunga operazione durata quasi 7 ore.
Non un evento naturale
Il primo pensiero è stato appunto che il buco è stato causato da un meteorite, o comunque un piccolo detrito che vagava nel vuoto dello spazio. Al contrario le autorità russe hanno accusato qualche ignoto nell’aver deliberatamente danneggiato la navicella Soyuz; ovviamente non sono state fatte accuse dirette. Dopo poco invece il vice ministro della Russia per la difesa e l’industria spaziale ha voluto negare questa accusa anche se sembra essere un metodo per evitare di compromettere le relazioni con gli Stati Uniti.
Il discorso non è ovviamente chiuso e ci si aspetta anche della dichiarazioni da parte della NASA. Alcuni esperti hanno voluto sottolineare come nel presunto periodo di origine del foto nello spazio non c’era stata nessuna attività particolare tale da creare una danno simile.